Paolo Mieli sostiene che sia ovvio sospendere la Costituzione in una situazione come questa

Nella giornata del 29 aprile risulta essere molto ampio il dibattito sulla Costituzione sospesa in questa fase di emergenza da coronavirus. Nel corso della puntata di Di Martedì del 28 aprile, infatti, Paolo Mieli – rispondendo a Matteo Renzi che aveva protestato per tutto il giorno sulla presunta violazione dei principi costituzionali di questo governo in questo momento – ha affermato: «Diciamoci la verità, in una situazione come questa – ha sottolineato il giornalista – è ovvio che la Costituzione, sia detto o non detto, sia sospesa».

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Costituzione sospesa: il dibattito da Paolo Mieli a Marta Cartabia

Le sue parole hanno provocato un dibattito molto ampio sui social network: è normale sospendere i diritti costituzionali? Una domanda che è stata alimentata anche dalle forze di opposizione che, da qualche giorno, si stanno battendo proprio su questa linea. Da Matteo Salvini, fino a Giorgia Meloni sono in tanti i politici che sostengono che le libertà costituzionalmente riconosciute siano state interrotte in questa fase piuttosto delicata. E lo sostiene anche un partito di maggioranza, come Italia Viva, che da tempo sta manifestando il proprio disagio per questa situazione.

Costituzione sospesa, la posizione della Corte

Tuttavia, la presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia, la voce istituzionale più autorevole sui temi che riguardano la carta fondamentale, ha dato una risposta abbastanza articolata relativamente all’attuale situazione. Si può davvero configurare questa fase come una sospensione della Costituzione? Secondo la presidente, intervistata dal Corriere della Sera, è la stessa carta a prevedere delle limitazioni.

«Nella Costituzione – dice la Cartabia – sono indicate le ragioni che possono giustificare limitazioni dei diritti e gli strumenti con cui queste limitazioni possono essere imposte». L’importante, secondo la presidente della Corte Costituzionale, è che queste limitazioni rispondano a principi di necessità, provvisorietà, bilanciamento e ragionevolezza. Più sono gravi le restrizioni delle libertà costituzionali, ha concluso Marta Cartabia, più devono essere circoscritte nel tempo.

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