«Cosa cambia con il denaro digitale cinese»

Le parole dell'analista finanziario Giuseppe Pascarella

08/04/2021 di Redazione

«Con l’impiego di carte di credito e app di pagamento che eliminano la necessità di banconote o monete, come Apple Pay negli Stati Uniti o WeChat in Cina, potrebbe sembrare che il denaro sia già virtuale, ma si tratta semplicemente di modi per spostare il denaro in modo elettronico. La Cina sta invece trasformando il corso legale stesso in codice informatico». Inizia così l’intervento sullo Yuan digitale per Giornalettismo di Giuseppe Pascarella, considerato uno dei principali esperti europei di analisi di società quotate in borsa negli Usa e ceo del gruppo PascaProfit.

LEGGI ANCHE > Ma cos’è questa storia dell’euro digitale?

Yuan digitale, come cambia il mercato cinese

«Criptovalute come bitcoin – spiega l’esperto – hanno prefigurato un potenziale futuro digitale per il denaro, anche se esistono al di fuori del tradizionale sistema finanziario globale e non hanno corso legale come il denaro emesso dai governi. La vera novità della versione cinese, invece, è che la valuta digitale sarà controllata dalla sua banca centrale, che rilascerà la nuova moneta elettronica».

Uno dei primi effetti previsti, è che lo yuan digitale annullerà una delle più grandi problematiche legate al mondo dei bitcoin, ovvero l’anonimato per l’utente. Pechino sta anche pensando allo yuan digitale per uso internazionale e progettandolo per non essere unito al sistema finanziario globale, dove il dollaro statunitense è re dalla seconda guerra mondiale.

«La digitalizzazione di per sé non farebbe dello yuan un rivale per il dollaro, – precisa il ceo del gruppo Pasca Profit – ma nella sua nuova incarnazione, lo yuan, noto anche come renminbi, potrebbe guadagnare trazione ai margini del sistema finanziario internazionale. Ad esempio offrirebbe alle persone nei paesi poveri la flessibilità di trasferire denaro a livello internazionale. Anche un uso internazionale limitato potrebbe ammorbidire il morso delle sanzioni statunitensi, che vengono sempre più utilizzate contro aziende o individui cinesi».

Interrogato durante una recente apparizione al Senato in merito alla possibilità che anche il dollaro possa essere digitalizzato per aiutare gli Stati Uniti a difendere la propria supremazia, il governatore della Fed Jerome Powell ha confermato che si tratta di un progetto ad altissima priorità. «Non abbiamo bisogno di essere i primi: – ha poi aggiunto Powell – dobbiamo farlo bene».

Share this article
TAGS