«Wall Street Bets su Reddit? Ne sentiremo parlare ancora, ma non esistono buoni o cattivi»

L'intervista a Marco Scioli, fondatore di Starting Finance, è un'occasione per capire che il populismo, in finanza, non paga

18/02/2021 di Redazione

Tutti hanno sentito parlare, in questi giorni, di Reddit, di Game Stop e della grande bolla che ha coinvolto alcuni utenti del social network riuniti nella community di Wall Street Bets che ha messo in crisi i grandi fondi di investimento portando alle stelle il valore delle azioni di Game Stop, azienda che potremmo definire lentamente avviata lungo il viale del tramonto. Abbiamo provato a parlarne con Marco Scioli, chairman e co-founder di Starting Finance, un progetto interessantissimo che punta a creare una nuova consapevolezza, soprattutto nelle nuove generazioni, sui principi cardine del mondo economico-finanziario.

LEGGI ANCHE > The Wolves of Game Stop

Di cosa si tratta quando parliamo di Wall Street Bets (e perché ne sentiremo parlare ancora)

«Wall Street Bets è una community su Reddit che è nata un po’ di tempo fa – spiega Marco Scioli -. Chiamiamoli trader, ma sono più degli scappati di casa che si sono improvvisati trader. Si sono riuniti, è un gruppo molto giovane, hanno scelto un titolo da sopravvalutare e da comprare, hanno iniziato a comprare tutti questo titolo, facendo alzare la domanda. Il prezzo del titolo a quel punto è lievitato e questa community di trader ha guadagnato sulla differenza di prezzo. La legge della domanda e dell’offerta solitamente si autoregola con un meccanismo di diffusione talmente enorme che per spostarla un piccolo trader da solo non basta. Per questo la community di Wall Street Bets ha creato scalpore: da sola è riuscita a muovere il mercato come di solito fanno i grandi fondi. Proprio loro, i grandi fondi, hanno risentito della botta».

Il gioco, a quel punto, si è fatto inaspettatamente complicato anche per i professionisti abituati a muoversi con abilità nella perenne oscillazione tra domanda e offerta: «Tutte le loro previsioni sono saltate in aria quando questa community ha deciso di coordinarsi da questo punto di vista. Anche la scelta di Game Stop non è casuale: si tratta di uno dei titoli su cui si scommetteva più a ribasso, visto che ormai i negozi fisici in cui l’azienda vendeva videogiochi stanno scomparendo. Insomma, era facile prevedere un andamento al ribasso».

La storia ha fatto crescere esponenzialmente i numeri della community di Wall Street Bets all’interno di Reddit. Già la pandemia aveva senz’altro contribuito a lanciarsi in spericolate avventure finanziarie (il lockdown ha creato l’illusione di fare soldi facili attraverso il trading online), ma la vasta pubblicità dovuta al caso Game Stop ha fatto tutto il resto: «Il numero di questa community, al momento, è di 8 milioni – spiega Marco Scioli -. Ma l’effetto espansivo si è autoalimentato proprio in occasione del caso Game Stop e in virtù dell’attività di Wall Street Bets. Sicuramente, la pandemia ha contribuito allo sviluppo di queste community: il fenomeno, tuttavia, ha fatto talmente tanto scalpore che non sembra essere destinato a terminare a breve. È anche abbastanza difficile pensare di limitare un gruppo di persone così elevato. Solo se i grandi fondi – che hanno subito centinaia di milioni di perdite da questa operazione – decideranno di coalizzarsi contro questa community, allora il suo destino potrebbe essere segnato e il mercato potrà tornare al proprio normale andamento».

Ma la questione, in ogni caso, è molto diversa dalla narrazione dei “buoni” contro i “cattivi” che ci è stata propinata anche da diversi organi di stampa in questi ultimi dieci giorni: «Il discorso è più complesso: questa operazione, che si è compiuta in tutto in una settimana, ha sicuramente riaperto il tema dei fondi di investimento. Il fatto di contrapporre buoni e cattivi è stato parte di una narrazione scorretta, perché del resto tutti sono lì per fare il proprio mestiere che è quello di guadagnare soldi e dunque non c’è tutta questa differenza. Il mercato, alla fine della fiera, torna sempre a quotare il vero valore di uno strumento».

Game Stop e Reddit, un caso di populismo applicato al mondo della finanza

Per questo, l’operazione di “populismo finanziario” che è partita con il caso Game Stop non può di certo portare a raccogliere frutti concreti. Come, del resto, quasi ogni altra forma di populismo. «Il populismo nel mondo della finanza si intravede spesso – ha commentato Scioli -. Questa volta è durato anche meno di quanto ci si potesse aspettare. Pensiamo al fatto che qualche giorno dopo il caso Game Stop, Wall Street Bets ha provato a fare la stessa cosa con l’argento, senza tuttavia riuscirci. Chiaramente se questa community cresce inizia a diventare una potenza, perché assume lo stesso volume dei grandi fondi di investimento. Non bisogna sottovalutare, poi, che all’interno di questa stessa community ci sono opinioni molto differenti: c’è chi ha seguito il caso Game Stop dall’inizio e ha guadagnato anche il 5-600% sulla vendita dei titoli, ma chi è intervenuto alla fine, quando la bolla si era ormai sgonfiata, avrà senz’altro una opinione molto differente».

La sensazione è che in questa vicenda sia mancato qualcosa. Nella fattispecie, le basi per analizzare un fenomeno in cui la gente si è buttato a capofitto, seguendo soltanto l’istinto. L’esatto opposto rispetto al progetto di Starting Finance che, invece, cerca di offrire strumenti importanti anche ai non addetti ai lavori per comprendere il mondo dell’economia. «Starting Finance – conclude Scioli – si distingue da tutto ciò che abbiamo discusso finora a partire dalla mission: non si tratta di guadagnare soldi a breve termine coalizzandosi contro il mercato, ma di creare una divulgazione economico-finanziaria per cui la community che ci segue potrà crearsi una coscienza critica, comprendendo l’andamento dei mercati ed entrando in un’ottica di studio e di analisi. La nostra mission va molto lontano rispetto alla community di Reddit: gestire i propri soldi non è fare scommesse in stile Game Stop, c’è uno studio e una strada lunga da fare, affidandosi ai professionisti. Anche le istituzioni come Abi, ma anche il Comitato per l’educazione finanziaria che è stato istituito dal Mef, passando per la Consob, stanno spingendo sulla divulgazione economica: sono tutte istituzioni con cui collaboriamo a stretto contatto. Quando è nato il progetto, io ed Edoardo Di Lella avevamo in mente un qualcosa di abbastanza diverso: allargare le tematiche di economia e finanza non soltanto agli studiosi della materia e metterle alla portata di tutti. Ma sullo stato di avanzamento della nostra start-up siamo molto soddisfatti: tra due mesi lanceremo la nostra applicazione di gamification, che è il terzo pilastro su cui si fonda il nostro progetto».

Share this article
TAGS