Mattarella fa un passaggio importante e cita la «violenza digitale» sulle donne

Nella sua dichiarazione in occasione del 25 novembre, il presidente della Repubblica la ritiene una delle infinite declinazioni della violenza di genere

25/11/2022 di Redazione

Parificare la forma di violenza digitale a tutte le altre forme di violenza è sicuramente un primo passo. Bene, dunque, che nell’intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della giornata del 25 novembre contro la violenza sulle donne, venga citata la violenza digitale, quella che viene commessa costantemente attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, dalle app di messaggistica ai social network, passando per la distribuzione di materiale audiovisivo su altre piattaforme, configurando così possibili reati di revenge porn. È una sfera molto ampia, infatti, quella della violenza digitale contro le donne, ed è corretto, dunque, citarla insieme a tutte le altre.

LEGGI ANCHE > La campagna #EIoTiPubblico lanciata da Boldrini per contrastare l’odio online contro le donne

Mattarella e violenza sulle donne, il passaggio sulla violenza digitale

«La violenza di genere – ha spiegato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella -, nelle sue infinite declinazioni, dalla violenza fisica, psicologica, economica, fino alla odierna violenza digitale, mina la dignità, l’integrità mentale e fisica e, troppo spesso, la vita di un numero inestimabile di donne, molte delle quali sovente, non si risolvono a sporgere denuncia».

La violenza digitale, purtroppo, è stata troppo spesso sottovalutata – come tanti altri fenomeni legati all’universo del web. Eppure, in queste circostanze, non si può arretrare nemmeno di un millimetro, ed è opportuno che le autorità competenti – compresa la polizia postale – possano vigilare e prestare attenzione al fenomeno. Proprio questa istituzione, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, ha annunciato una campagna di sensibilizzazione all’interno delle scuole per contrastare il fenomeno, snocciolandone alcuni numeri davvero importanti.

«La Polizia Postale e delle Comunicazioni – viene spiegato -, lo scorso anno ha trattato a livello nazionale 203 casi di stalking perpetrato anche attraverso l’uso della rete, contro i 151 dell’anno 2020, con un incremento pari al 34%. Su 203 casi trattati nel 2021, che hanno portato ad indagare 76 persone, il 75% delle vittime sono state donne (137 adulte e 15 minorenni). Per quanto concerne il reato di molestie perpetrato attraverso l’uso della rete lo scorso anno sono stati trattati 706 casi contro i 532 dell’anno 2020, con un incremento pari al 33%. Su 706 casi trattati nel 2021, che hanno portato ad indagare 112 persone, il 65% delle vittime sono state donne (415 adulte e 44 minorenni)».

Il passaggio nel discorso ufficiale di Sergio Mattarella segnala la sempre maggiore attenzione del Quirinale nei confronti degli strumenti digitali. In più passaggi, negli ultimi giorni, il presidente della Repubblica ha sottolineato la necessità di continuare sulla strada della transizione digitale e, nella giornata di ieri, ha visitato il supercomputer di Leonardo a Bologna, inaugurandolo e parlando di un passaggio fondamentale nel cambiamento del mondo.

Sempre per quanto riguarda la violenza digitale, invece, negli ultimi giorni le iniziative sul tema sono proliferate. Si è registrata, ad esempio, l’iniziativa promossa dall’ex presidente della Camera Laura Boldrini, che ha invitato le donne – che ricevono le offese sui social network e sugli strumenti digitali in generale – a pubblicare, davanti agli occhi di tutti, i nomi e i cognomi delle persone che queste offese le lanciano come sassi.

Share this article