Trasmesso in live streaming grazie ad una telecamera fissata sull’elmetto del presunto attentatore di Buffalo, il video che ne è il risultato è terribile: mostra una persona, dal suo punto di vista, mentre apre il fuoco contro 10 persone, alcune delle quali poi cadono sul pavimento del supermercato. Il video di Buffalo è stato visto live da 22 utenti ma, a seguito delle riproduzioni successive, in realtà da milioni di persone. Il filmato è proprio quel tipo di video terroristico che le Big Tech di tutto il mondo hanno promesso di bloccare e rimuovere. Tuttavia, due giorni dopo la sparatoria, il filmato era ancora disponibile sul web, proprio come il killer aveva sperato, secondo quanto si evince da un suo messaggio scritto in precedenza. L’episodio evidenzia quanto poco sia cambiato in tre anni; infatti, in passato venne trasmessa in live streaming la furia nelle moschee di Christchurch, Nuova Zelanda.
La strage di Buffalo è stata vista in diretta da 22 persone. Ma da allora il video è stato guardato da milioni
Le Big Tech hanno promesso di eliminare i video dei massacri ma estremisti e curiosi usano internet per assicurarsi che video crudi rimangano online
18/05/2022 di Martina Maria Mancassola
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Il video di Buffalo è stato visto da milioni di persone
Così, i tiratori di massa potrebbero sfruttare le principali piattaforme social per mostrare la loro carneficina a tutto il mondo. Quando sabato scorso l’uomo armato di Buffalo ha mostrato in live streaming la sparatoria sulla piattaforma Twitch, «solo» 22 utenti stavano guardando e i funzionari dell’azienda hanno subito dichiarato di averla rimossa entro due minuti dai primi colpi. Ma è bastato che un visualizzatore ne salvasse una copia e la ridistribuisse online. Tantissimi altri siti hanno fatto il resto, mostrando il filmato a milioni di persone. Una copia è arrivata su Streamable, in cui, grazie ai link postati su siti molto più grandi, è stato visualizzato più di 3 milioni di volte prima di essere rimosso. Un link a quella copia su Facebook ha registrato più di 500 commenti e 46.000 condivisioni, e Facebook non lo ha rimosso per più di 10 ore. Emerson T. Brooking, ricercatore presso il Digital Forensic Research Lab dell’Atlantic Council, studioso di come le informazioni si diffondono online, ha dichiarato che: «Il terrorismo è teatro» e che «Lo scopo del terrorismo è sempre quello di raggiungere il maggior numero di persone possibile con l’attacco più orribile o spettacolare che puoi eseguire». Brooking ha aggiunto che il live streaming permette ai «terroristi di avere un impatto molto maggiore. In sostanza, premia e incentiva gli attacchi meno sofisticati e possono uccidere molte meno persone, ma susciteranno comunque paura e orrore in milioni di persone».