La vicesindaca di Rimini: «Comune pronto ad affiancarsi alla denuncia della famiglia vittima di razzismo»

La vicesindaca della città ha espresso il parere dell'amministrazione comunale

20/08/2020 di Ilaria Roncone

La vicesindaca di Rimini, Gloria Lisi, ha commentato l’accusa di razzismo della famiglia andata nel locale La Tana Marina della città romagnola. La questione necessita di un approfondimento per l’esponente politica poiché – qualora si rivelasse vera – «il Comune si affiancherebbe alla denuncia della donna». Si aggiunge un ulteriore tassello alla questione, con la famiglia vittima del caso di razzismo che ha sporto denuncia, il locale che – negando che quanto dice la donna sia vero – vuole fare una controdenuncia per diffamazione e la vicesindaca della città che vuole vederci chiaro rispetto a questo increscioso episodio.

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La vicesindaca di Rimini Gloria Lisi spera in un «gigantesco equivoco»

Commentando l’accaduto la vicesindaca di Rimi ha definito grave anche solo la presenza di un’immagine di Mussolini: «Esigo immediate spiegazioni e riscontri fattuali perché se fosse accaduto quanto riferito il Comune si affiancherebbe alla denuncia della donna», ha affermato, palesando l’intenzione del Comune di appoggiare la donna e la famiglia vittima dell’episodio. La Lisi ha affermato di sperare che «tutto ciò che sta rimbalzando questa mattina sul web in ordine a un denunciato episodio di razzismo in un locale di Rimini, sia frutto solo di un gigantesco equivoco».

«Già grave la sola presenza dell’effigie di Mussolini»

La vicesindaca ha voluto sottolineare che, a prescindere dall’episodio, già solo la presenza dell’effige di Mussolini – che è stata confermata in un’intervista dai gestori del locale – è grave. L’esposizione dell’immagine, ha detto la sindaca, «sarebbe grave, a partire dalla verifica circa la presenza in un locale pubblico dell’effigie di Benito Mussolini, in sfregio alle leggi vigenti sull’apologia del fascismo». La richiesta è – «prima come cittadina di Rimini, e poi come pubblico amministratore» – quella di avere «immediate spiegazioni e riscontri fattuali» rispetto alla vicenda. L’intenzione del Comune di Rimi sarebbe quella di affiancarsi «alla denuncia della donna, pretendendo a nome di una comunità libera, democratica, anti razzista, medaglia d’oro al valor Civile, un risarcimento che in ogni caso mai sarebbe adeguato all’allucinante sequenza querelata».

(Immagine copertina: frame di video dal profilo Facebook del Comune di Rimini)

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