La guerra fredda tra Usa e Russia che si sta consumando in Venezuela

02/05/2019 di Redazione

La guerra fredda, sulle spalle del Venezuela. Mentre, infatti, nel paese sud-americano avvengono scontri e proteste di piazza – che nella giornata di ieri hanno provocato almeno due morti, uno dei quali era stato trasportato in mezzo alla folla dai manifestanti -, sullo scacchiere internazionale (soprattutto quello di Usa e Russia) si muovono le pedine.

La guerra fredda in Venezuela

Alle 21 ore locali – quando in Italia erano le 3 di notte – il presidente Nicholas Maduro era comparso in televisione e, per circa un’ora, ha rivolto un lunghissimo discorso alla nazione all’interno del quale dichiarava fallito il tentativo di golpe dell’autoproclamato presidente Juan Guaidò. La comunità internazionale – nei fatti – resta sempre divisa su questo punto e l’Italia ne è la dimostrazione. Tra i grandi Paesi europei, il nostro è l’unico che non ha riconosciuto Guaidò, inserendosi nella scia delle posizioni della Russia in merito.

Già, perché quello a cui stiamo assistendo in Venezuela è il tentativo di riproporre una guerra fredda tra le due superpotenze – con interessi contrastanti in merito allo Stato sudamericano – che, tuttavia, non sta facendo altro che vessare ancora di più un popolo avvolto nell’incertezza. Addirittura, il segretario di Stato Mike Pompeo non ha esitato a parlare di intervento militare, se necessario, da parte delle truppe degli Stati Uniti: «Un intervento militare è possibile – ha detto nella giornata di ieir -. Se sarà necessario, sarà quello che gli Stati Uniti faranno».

La risposta della Russia agli Stati Uniti sul Venezuela

Dall’altra parte, invece, è intervenuta la Russia. Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, infatti, ha affermato: «Le interferenze statunitensi nelle questioni interne venezuelane sono una palese violazione del diritto internazionale e ulteriori aggressivi passi creeranno una situazione gravida di pericolose conseguenze». Un vero e proprio momento di tensione internazionale, come pochi altri se ne erano visti in anni recenti.

Anche perché Juan Guaidò, forte del supporto degli Stati Uniti, non sembra avere intenzione di mollare la presa. L’autoproclamato presidente del Venezuela, infatti, ha affermato che la protesta andrà avanti più forte che mai. L’Operazione Libertà – come l’hanno chiamata i suoi sostenitori – sta procedendo, segnale tangibile di uno spostamento di equilibri tra il mondo occidentale e la Russia.

(Credit Image: © Lito Lizana/SOPA Images via ZUMA Wire)

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