Vaticano, l’ultima monarchia assoluta

PASTORE CONSERVATORE – Da ormai sei anni Benedetto XVI è la guida indiscussa della Chiesa cattolica, ed il suo papato si è orientato in modo chiarissimo. Il dialogo ecumenico è stato messo nel congelatore, le riforme fermate, mentre il clero è stato rafforzato, così come non sono stati più accettati cambiamenti sui valori fondamentali. La svolta dogmatica di Ratzinger è avvenuta grazie anche ad un’organizzazione dove conta più il suo segretario che molti vescovi con precise funzionalità. I pilastri di Benedetto XVI sono due fedelissimi, il segretario di Stato Tarcisio Bertone, e il suo successore alla Congregazione per la Dottrina della Fede, Joseph Levada. Due personalità che hanno accompagnato il percorso dell’allora prefetto per la fede Joseph Ratzinger, diventato negli anni il più fedele consigliere di Giovanni Paolo II. L’ascesa al soglio di Benedetto XVI ha di conseguenza concluso lo scontro con il suo più acerrimo rivale, Angelo Sodano, pensionato solo un anno dopo la sua nomina. La mano ferma di Ratzinger si palesa non solo nell’organizzazione, ma anche nella intransigente negazione della necessità di riforme. Chi vorrà vedere un nuovo Vaticano, dovrà aspettare il suo nuovo Capo di Stato.

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