La Fifa ha seri problemi con la tecnologia

Invece di correre ai ripari aiutando tutte le federazioni ad attrezzarsi con Var e Goal Line Technology, ha optato per un ritorno al passato provocando ulteriori polemiche

28/03/2021 di Enzo Boldi

Lo avevano descritto come il sistema in grado di controbilanciare gli errori umani durante la direzione di una partita di calcio. Ne sono stati fatti tanti aggiornamenti, conditi da innovazioni tecnologiche per garantire una maggiore omogeneità nelle decisione e, in particolare, una valutazione inoppugnabile su situazioni oggettive (come il fuorigioco e i cosiddetti “goal fantasma”). Poi, però, nel momento clou tutto viene rimesso nel cassetto perché non tutte le federazioni si sono adattate. Nelle prima settimana delle gare di qualificazioni ai prossimi Mondiali (Qatar 2022), in molti stadi europei è andato in scena il teatro dell’assurdo con la tecnologia che ormai accompagna da anni il mondo del pallone, messa da parte portando a decisioni sul campo grossolane e smentite dalle immagini (nel giro di pochissimi secondi). E così il Var qualificazioni Mondiali (e non solo) diventa un caso internazionale.

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L’ultimo episodio è accaduto sabato sera nel corso del match tra Serbia e Portogallo. Siamo al 93esimo minuto di una partita combattuta e ferma sul punteggio di 2-2. Cristiano Ronaldo riesce a superare il portiere avversario (uscito in malo modo nel tentativo di anticipare il numero 7 portoghese) con un piattone destro indirizzato verso la porta. Il pallone rotola verso la porta, ma il difensore serbo Stefan Mitrovic riesce a salvare la porta intercettando il pallone prima che varchi la linea bianca. Almeno per l’arbitro e per il guardalinee sul campo.

Le immagini televisive, infatti, mostrano il pallone rotolare fino a varcare la linea di porta. Insomma, era il gol del 2-3 in favore del Portogallo con i lusitani che sarebbero saliti in vetta al proprio girone di qualificazione ai Mondiali 2022 (poi CR7 non la prende benissimo beccandosi un cartellino giallo, gettando in terra la fascia di capitano e abbandonando il campo). In molti si sono chiesti perché non sia intervenuta la Goal Line Technology o il Var. Il motivo è semplice: perché per queste gare non è previsto l’ausilio tecnologico. Un controsenso, considerando come la maggior parte dei campionati europei, ormai da anni, utilizzi queste innovazioni.

Var qualificazioni Mondiali 2022: i problemi della Fifa (e della Uefa) con la tecnologia

Ma perché Var qualificazioni Mondiali è un tabù? La tecnologia diventerà parte integrante del torneo a partire dalle fasi finali in Qatar nel 2022. Fino ad allora, non ci sarà nessun supporto video-digitale o tecnologico per gli arbitri. Il motivo? La Fifa non prevede l’utilizzo di questi strumenti – già diffusi in molti Paesi – perché le federazioni più piccole sarebbero in difficoltà nella copertura dei costi per installare le telecamere che inquadrano la linea di porta o quelle che compongono il complesso sistema del Video-Assistant Referee. Insomma, invece di aiutare chi non riesce a rimanere al passo con i tempi, si è preferito fare un bel salto nel passato cancellando il progresso tecnologico.

Gli arbitri e la tecnologia

Quello di Cristiano Ronaldo contro la Serbia non è stato l’unico episodio controverso dell’ultima settimana. Già in Francia-Ucraina è stato convalidato un gol segnato a Griezmann nonostante l’evidente fuorigioco di Pavard. Ma anche in Turchia-Olanda è successo un qualcosa di molto simile a quanto accaduto a CR7 con un goal fantasma non assegnato a De Ligt.

Capitolo arbitri: molti dei direttori di gara chiamati a dirigere i match di qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022, lavorano in campionati che da anni utilizzano la tecnologia applicata al calcio. E, come vediamo anche nella nostra Serie A, in molte occasioni (soprattutto per quel che riguarda le situazioni di fuorigioco) il supporto video dalla saletta Var aiuta a prendere una decisione oggettiva. Stesso discorso vale per la GLT (Goal Line Technology) che invia una notifica all’orologio del direttore di gara quando il pallone varca la linea di porta. È inevitabile, dunque, che questa abitudine rischia di rendere meno attenti gli arbitri su determinate situazioni di gioco.

(foto di copertina: frame da video in diretta Canale 20, Mediaset)

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