Valentina Diouf: «Quando Bolsonaro faceva campagna elettorale, sembrava di stare in Italia»

25/07/2019 di Redazione

Valentina Diouf è una pallavolista italiana, uscita dal giro della nazionale (non ha partecipato all’ultimo mondiale in Giappone in cui le ragazze sono arrivate in finale) ma con il desiderio di poter rientrare in tempo per le olimpiadi del 2020. Nel frattempo gira il mondo con le squadre di club: chi meglio di lei, che sta affrontando e vivendo realtà così diverse, potrebbe dare un suo parere in merito a quello che sta accadendo a livello politico anche in altri Paesi?

Valentina Diouf e il paragone Italia-Bolsonaro

Per questo, nel corso di un’intervista al quotidiano La Repubblica, Valentina Diouf ha raccontato della sua ultima esperienza in Brasile. Qui ha avuto modo – da atleta – di vivere l’ascesa di Jair Bolsonaro, l’attuale presidente brasiliano. Il leader di un partito di estrema destra, che ha fatto campagna elettorale sul nazionalismo e sulle pesanti restrizioni dei diritti civili.

Il parere di Valentina Diouf su di lui fa molto riflettere, anche perché contiene anche un paragone con la situazione italiana: «Dal punto di vista sociale è stato un periodo pieno di fermento – ha detto Valentina Diouf -. In pratica ho vissuto l’ascesa alla presidenza di Bolsonaro, vivendo i pareri favorevoli, ma anche gli altrettanti contrari. In un certo senso mi una situazione che mi ha ricordato la politica italiana». Le politiche di Bolsonaro e la sua campagna elettorale, insomma, sono arrivate subito dopo le elezioni del 2018 che hanno visto trionfare i populismi.

Valentina Diouf sullo ius soli

Sui diritti civili, inoltre, Valentina Diouf ha parlato anche dello ius soli. Lei, padre originario del Senegal e mamma italiana, è stata una delle prime – nella generazioni di sportivi e atleti – a sperimentare il fatto di indossare la maglia italiana dovendo affrontare ogni giorno l’inutile ed evitabile polemica sul colore della sua pelle: «Il razzismo in Italia? – ha detto la Diouf – Non vorrei che  fosse soltanto un diversivo rispetto ai tanti problemi che ci sono. Sono convintissima, ad esempio, che lo ius soli vada fatto: è un diritto di tutti quelli che nascono in una nazione. Punto e basta».

FOTO: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

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