Niente più canzoni in trend su TikTok, Universal rompe con la piattaforma

Da oggi le canzoni di questa etichetta discografica non saranno più disponibili su TikTok. E ci viene in mente subito quello che è successo lo scorso anno in Italia tra Siae e Meta

31/01/2024 di Gianmichele Laino

Non devono essere giorni bellissimi per Taylor Swift. Dopo la notizia dell’eliminazione da Twitter/X del suo hashtag di riferimento (una forma di tutela per evitare che gli utenti potessero trovare delle sue foto di nudo deepfake, generate dall’AI), deve scontare anche la scelta della sua casa discografica, la Universal Music, di ritirare tutti i suoi brani e tutti i suoi artisti dalla libreria musicale di TikTok. La casa discografica e la piattaforma made in ByteDance non hanno infatti trovato l’accordo sui diritti per l’utilizzo, nei video sul social network, delle canzoni della Universal. E questo fenomeno – dalla portata molto più internazionale, in verità – ricorda da vicino quello che un anno fa (esattamente un anno fa, come vedremo in un altro articolo del monografico di Giornalettismo di oggi) era capitato in Italia, con la Siae che aveva ritirato i suoi artisti dai social di Meta (Facebook e, soprattutto, Instagram).

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Universal contro TikTok, la guerra dei diritti d’autore

La vicenda, nei suoi principi generali, è molto semplice. Una delle fortune di TikTok (si può dire, anzi, la sua fortuna primigenia) è stata quella di abbinare i video girati e caricati dagli utenti alle canzoni. Tant’è che, all’inizio, il modo più frequente per utilizzare TikTok (la piattaforma è talmente cambiata che forse vi siete dimenticati come si usava in passato) era proprio quello di effettuare un lip-sync sulle canzoni più celebri che erano disponibili sulla piattaforma. Gli utenti ballavano coordinando i loro movimenti e anche il loro labiale con le canzoni più in voga del momento.

Universal Music Group, ovviamente, era (o forse lo è e lo sarà ancora) un tassello fondamentale del business model di TikTok. Non fosse altro perché si tratta di una delle case discografiche più importanti al mondo, che gestisce artisti dalla caratura internazionale immensa, con migliaia di titoli su cui ha diretta responsabilità. Tuttavia, i suoi accordi con Byte Dance scadono proprio oggi, 31 gennaio 2024, senza che si sia trovata alcuna intesa sul loro rinnovo. Un rinnovo che, come ha evidenziato anche il precedente italiano tra Siae e Meta, si è reso necessario visto il peso incredibile che TikTok ha sul mercato discografico internazionale: oggi, gli artisti scrivono i loro nuovi pezzi pensando a presunte regole auree per far andare virale la propria musica sulle piattaforme social. Inoltre, l’utilizzo delle tracce musicali – con l’aumento dell’utenza su TikTok – è davvero frequente e, anzi, rappresenta uno dei veicoli di trasmissione dei brani degli artisti, al pari della vendita dei dischi, dei concerti dal vivo, delle piattaforme di streaming come Spotify o Apple Music.

Al momento, stando ai dati pubblici diffusi proprio in concomitanza del dibattito sul rinnovo dell’accordo, i proventi della Universal Music Group derivanti dallo sfruttamento dei diritti d’autore su TikTok ammontano all’1% del totale. Secondo Umg, tuttavia, questa quota non fotografa al meglio la situazione del mercato musicale, con la piattaforma di ByteDance che non avrebbe rilanciato con una efficace proposta su un equo compenso per gli artisti. Un anno fa, quando la Siae andava contro Meta e ritirava i brani dei suoi artisti da Facebook e Instagram, la società italiana veniva fortemente criticata perché reputata insensibile alle ultime tendenze del mercato. Dall’altra parte, invece, si criticavano Facebook e Instagram perché, non trovando un accordo con la maggiore rappresentante degli artisti italiani, fornivano un assist incredibile a TikTok. Ora, si gioca a parti invertite e – soprattutto – si coinvolge una major del mercato discografico internazionale: come andrà a finire?

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