Twitter aggiunge le didascalie ai tweet vocali

Dopo un anno dal lancio e dalle conseguenti critiche, Twitter aggiunge la possibilità di visualizzare le didascalie dei tweet vocali

16/07/2021 di Giorgia Giangrande

Dopo più di un anno dalla loro uscita, Twitter aggiunge le didascalie ai tweet vocali. Nel giugno del 2020 la novità venne molto criticata proprio perché incompleta delle didascalie, che permettono anche ai non udenti di conoscere il contenuto di un tweet. L’integrazione arriva un anno dopo.

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La novità di Twitter ai tweet vocali

Come segnala The Verge, d’ora in avanti quando si effettuerà un tweet vocale – funzionalità che per adesso è fruibile solo dall’app iOS – le didascalie saranno generate automaticamente nelle lingue supportate dalla piattaforma, ovvero inglese, giapponese, spagnolo, francese, italiano, portoghese, turco, arabo, hindi, indonesiano e coreano. Per poterle visualizzare, basterà toccare l’icona in alto a destra con su scritto «CC» e queste appariranno sullo schermo in prossimità del tweet vocale.

Nota bene, però. Le didascalie appariranno solamente a partire dai tweet vocali che verranno condivisi dopo l’aggiunta di questa nuova funzionalità e non a quelli pubblicati precedentemente, ai quali non è destinata la novità.

Le criticità dei tweet vocali

Quando nel giugno 2020 furono lanciati i tweet vocali, venne subito alla luce che non c’era un team dedicato all’accessibilità di quella sezione. L’azienda da allora ha risolto il problema, annunciando di aver formato delle squadre per questo a settembre. E proprio in linea con il loro continuo lavoro per rendere il social network un bel luogo dove trascorrere del tempo, Twitter ha lanciato le didascalie automatiche per i Tweet vocali, «anche se per adesso solamente per gli utenti iOS» – ha detto il capo dell’accessibilità globale Gurpreet Kaur – quindi solamente per chi possiede uno smartphone Apple. Inoltre, Twitter offre anche le didascalie nella funzione di Twitter Spaces, le stanze audio lanciate lo scorso marzo e simili a quelle di Clubhouse.

Kaur ha anche dichiarato che questo piccolo passo rappresenta un modo per espandere e rafforzare l’accessibilità a tutta la loro proposta di servizi, affinché si arrivi alla completa offerta di un «servizio veramente inclusivo».

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