La storia della querela a Twitch per discriminazione religiosa

Uno predicatore evangelista bannato su Twitch per incitamento all'odio ha annunciato la querela alla piattaforma, che lo avrebbe discriminato per la sua religione

05/03/2021 di Ilaria Roncone

Tutto è cominciato lo scorso luglio, quando lo streamer ultra cattolico Dr Witnesser – noto sulla piattaforma per la sua azione di proselitismo – è stato bannato per sette giorni dopo avere detto a un ragazzino di religione islamica che sarebbe finito all’inferno se non avesse accolto Gesù nella sua vita. Affermazione fuori luogo in un contesto fuori luogo, considerato che è avvenuto durante una partita di Fortnite, punita dalla piattaforma prima con un ban di sette giorni e poi con quello a vita per «condotta che incita all’odio».

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Querela a Twitch discriminazione religiosa

Dopo essere stato bannato Dr Witnesser e aver accusato la piattaforma appartenente ad Amazon di “#cancelchristianity culture”, il proselitismo evangelista è continuato su Youtube. Lo streamer ha annunciato che querelerà Twitch e Amazon, definendo la piattaforma di livestreaming ipocrita e piena di pregiudizi, con l’accusa di averlo bannato solo perché ha affermato quanto c’è scritto nella Bibbia. Il ban è diventato a vita a gennaio, nel momento in cui negli USA c’è stata la massima stretta sui social con Trump espulso da Facebook e il tentativo di arginare l’eccessivo incitamento all’odio.

Cosa dice la policy di Twitch sulla religione?

«Break the rules and get punished»: c’è chi ha provato a far notare che la policy di Twitch è chiara nel punto dedicato all’incitamento all’odio e alle molestie, che non sono permesse. «Sono considerati comportamenti volti all’odio tutti i contenuti e le attività che promuovono o incoraggiano discriminazione, denigrazione, molestie o violenza basati sulle seguenti categorie protette: razza, etnia, colore, classe sociale, nazionalità, status di immigrato, sesso, genere, identità di genere, orientamento sessuale, disabilità, condizioni mediche e status di veterano». Twitch è molto chiaro e specifica che la tolleranza per i comportamenti che incitano all’odio o che trasmettono odio è zero: «Le molestie si manifestano in molti modi, tra cui lo stalking, gli attacchi personali, la promozione di lesioni fisiche e le false segnalazioni di gruppo con scopo lesivo».

Se è vero che non ci sono specifiche istruzioni riguardo al proselitismo nelle linee guida di Twitch, è anche vero che l’aggressione verbale a un ragazzino che sta giocando basandosi sul fatto che non crede in Gesù Cristo ma in Allah – affermando che per questo finirà all’inferno – è un’espressione di odio anche se sta scritto nella Bibbia, visto il contesto.

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