Alert. Se parli di Twitch, gli streamer ti mettono alla gogna

Quello che è successo alla nostra inchiesta - realizzata grazie al lavoro dei ragazzi de La Politica del Popolo - è emblematico

02/03/2021 di Gianmichele Laino

Ammettiamolo. Twitch è stata un’ottima compagnia in questi mesi di distanziamento sociale e di zone rosse. Ma, se provi ad analizzare i suoi contenuti in maniera un tantino più critica, vieni attaccato e messo alla gogna, sei il bersaglio del dito puntato, sei il guastafeste che è entrato nel meccanismo di chi monetizza (il più delle volte facendo polemica). Twitch cresce e cresce anche l’attenzione che l’ecosistema mediatico sta dando a questa piattaforma. Per questo, avevamo pensato – insieme ai ragazzi de La Politica del Popolo, che da qualche tempo ci stanno affiancando per farci comprendere meglio la Gen Z – di realizzare un contenuto di approfondimento (in due puntate) in cui spiegare eventuali lati oscuri di questo posto fatto di microfoni aperti, di tastiere spianate e di joystick roventi.

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Se parli di Twitch arriva la contraerei

Neanche fosse un argomento da diplomazie nordcoreane, è bastato entrare un po’ più nel dettaglio di alcune connessioni e ammiccamenti tra la piattaforma e il mondo dell’XXX per attirarsi non soltanto la legittima critica di chi, giustamente, la pensa in altro modo, ma anche gli insulti e gli attacchi gne gne gne di chi, senza soffermarsi nemmeno per un istante sulla sostanza, ha deciso semplicemente che quello che stavamo dicendo – e come lo stavamo dicendo – non andasse bene.

Nel corso del suo intervento in streaming sul suo canale Twitch, Ivan Grieco (spesso ospite del noto team del Cerbero Podcast) ha deciso di mandare in onda la prima parte del nostro approfondimento. Nonostante avessimo scritto un po’ dappertutto che si trattava soltanto del primo appuntamento su Twitch (il secondo, ancor più bello del primo, potete vederlo qui), ha deciso – in maniera tranchant – che due minuti fossero uno spazio di tempo troppo ridotto per parlare della piattaforma e che noi di Giornalettismo, insieme ai ragazzi della Politica del Popolo, fossimo delle capre ignoranti (sic) che avrebbero dovuto studiare meglio.

Già, proprio così: studiare. Perché nel video si diceva che Twitch è nato dall’esigenza di «guardare l’amico mentre giocava a Call of Duty». Come correttamente ricorda Ivan Grieco, Twitch è nato dall’esigenza del suo fondatore Justin Kan di mostrare in streaming alcuni momenti della sua quotidianità. Forse il concetto è stato espresso velocemente e in maniera poco approfondita (avremmo dovuto anche spiegare che l’espressione “giocare a Call of Duty” era una sineddoche, un modo di indicare la parte per il tutto, ma vabbè…), ma il focus dell’articolo era senza dubbio su altro. Lo ripetiamo: riguardava le connessioni tra Twitch e altre piattaforme dell’eros. Una connessione che, stando al regolamento di Twitch,  è vietata.

La polemica, poi, si è focalizzata anche sulla differenza tra piattaforma social network: noi abbiamo definito Twitch un social network perché consente diverse interazioni sociali, ma evidentemente i filologi dello streaming avevano deciso che questa accezione non fosse abbastanza calzante (ma poi anche loro hanno definito Giornalettismo una piattaforma e non una testata giornalistica, ma valli a capi’). Comunque, nulla che non si potesse risolvere con un confronto, civile, magari anche in diretta Instagram, per dare ulteriore profondità a un servizio in cui si rifletteva sulle deviazioni di Twitch. E ci avevamo anche pensato, effettivamente. Stavamo, anzi, con i DM già pronti per pianificare tutto.

Ma quando abbiamo visto il trattamento che è stato riservato a Valentina, la responsabile del contenuto video realizzato dal team della Politica del Popolo (e non una che «legge un gobbo», come sostiene invece uno dei due interlocutori), ci siamo detti che era inutile ragionarci su. Sia perché i due streamer, Ivan Grieco e Bustine (mai avrei pensato, in vita mia, di rispondere con un pezzo a uno che si fa chiamare Bustine, giuro), hanno usato un linguaggio e un tono inqualificabile per riferirsi a Valentina, sia perché i tanti utenti che si erano collegati per seguire il loro streaming non hanno fatto altro che scaricarle addosso una valanga di commenti sessisti che è inutile star qui a ripetere (e comunque, sono tutti visibili nel video a inizio articolo).

Twitch sarà anche una piattaforma, ma in quanto a interazioni, sembra avere tutti i difetti del più classico social network contaminato da haters e dal vomito della frustrazione. Apprendiamo che, tra qualche giorno, l’ex ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli sarà ospite dello streaming di Ivan Grieco (lo stesso spazio in cui Valentina è stata attaccata). Ci chiediamo, a questo punto, se una esponente del Pd sempre attenta ai diritti delle donne, abbia ancora interesse a frequentare queste trasmissioni abituate a queste forme di linguaggio violento. A noi, quando eravamo più o meno a metà di questo articolo, era già passata la voglia.

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