Dobbiamo credere all’annuncio della chiusura del Cerbero podcast?
Una serie di messaggi Instagram dei fondatori ha dato spazio alla notizia
01/02/2021 di Redazione
La provocazione fa l’uomo social. E allora non dovete stupirvi se, in ogni caso, facciamo fatica a fidarci completamente della notizia della chiusura del Cerbero Podcast. Davide Marra, Simone Santoro e Mr Flame – i tre ragazzi del team del podcast più popolare su Twitch in Italia – hanno utilizzato una grafica coordinata e una serie di Instagram stories criptiche per annunciare la chiusura delle trasmissioni. Molto strano, dal momento che Cerbero Podcast si stava decisamente affermando nel mainstream, non senza – e qui torniamo al punto di partenza – polemiche e provocazioni.
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Cerbero Podcast chiude i battenti
Cerbero Podcast è una trasmissione che – fino a qualche ora fa – andava in onda regolarmente su Twitch (con 250mila iscritti al proprio canale), la piattaforma inizialmente utilizzata per condividere esperienze di gaming, ma che adesso sta trovando cittadinanza anche per i format dei podcast. Proprio a metà di questo filone si sono collocati, all’inizio, i ragazzi del Cerbero che, successivamente, hanno dato vita a una vera e propria trasmissione alternativa, che spesso è stata al centro di diverse polemiche sui social network per il linguaggio utilizzato o per alcune idee che vengono esposte durante le dirette.
Recentemente, c’è stato un ampio dibattito anche in seguito a un articolo-intervista sul nuovo quotidiano Domani, diretto da Stefano Feltri, che successivamente all’impiego di espressione come «femminilità tossica» all’interno della stessa intervista pubblicata, ha dovuto affermare che la redazione non poteva considerarsi equidistante da queste affermazioni. Cerbero Podcast – un argomento di cui si stava iniziando a parlare su diverse testate, compreso questa – aveva giocato un ruolo di primo piano nella protesta del #nostreamday che aveva fatto sospendere le trasmissioni in diretta su Twitch come segnale di ribellione nei confronti della mancanza di chiarezza nelle regole che disciplinano i contenuti inseriti sul social network.
Cerbero Podcast aveva appena iniziato, dunque, a farsi strada al di fuori della bolla di Twitch. Per questo motivo sembra piuttosto strano che il gruppo abbia deciso di sciogliersi. L’azione potrebbe anche essere l’ennesima trovata per far parlare di sé, la provocazione di cui sopra. Anche perché non sono state ancora diffuse le motivazioni che avrebbero portato alla rottura: soltanto Simone Santoro (Tutubbi) ha fatto alcuni riferimenti a litigi e alle ragioni che spingono due persone a separarsi definitivamente. David Rubino, invece, si mostra ignaro di tutto e continua – anzi – a pubblicare alcuni riferimenti al Cerbero Podcast. Possibile che dietro ci sia la voglia di capire come la stampa avrebbe accolto la notizia di una eventuale separazione? Potrebbe essere un modo per far crescere l’hype intorno a prossime eventuali puntate? Oppure sarà davvero la parola fine per il gruppo che ha sdoganato Twitch con il pubblico dei media italiani?