L’omaggio ad Alberto Sordi del Festival dei Tulipani di Seta nera

21/06/2020 di Redazione

Il Festival dei Tulipani di Seta nera, importante kermesse sui cortometraggi, è giunta alla terza serata. Nel corso dell’appuntamento di ieri, 20 giugno, ha omaggiato il centenario della nascita di Alberto Sordi ricordandolo insieme a Tiziana Appetito, erede dell’Archivio Enrico Appetito, creato dal fotografo testimone di un’epoca irripetibile della nostra cinematografia.

Festival dei Tulipani di Seta nera, la terza serata

Nel corso della serata si è esibito anche il cantante Marco Sentieri, che l’anno scorso ha partecipato alla gara con il videoclip La nuova generazione. Reduce dall’esperienza del Festival di Sanremo ha arricchito con la sua voce e con la sua testimonianza la serata condotta dal Presidente Diego Righini e dal Direttore artistico della manifestazione e della sezione “CortometraggiPaola Tassone. 

Tra le pellicole in concorso, nella serata di ieri, c’è stato modo di apprezzare i lavori “Burning Red” di Fabrizio Ancillai, e “Il ricordo di domani” di Davide Petrosino. È stato il turno, poi, di “Questo è lavoro” di Federico Caponera. Spazio anche alla sezione documentari: la quotidianità di sei detenuti della Casa di Reclusione di San Michele, ad Alessandria, è il fulcro del racconto di “Voci di dentro” di Lucio Laugelli, primo documentario presentato durante la terza giornata di rassegna dal Direttore artistico della sezione, Mimmo Calopresti. A seguire, “Pucundrìa” di Erica De Lisio, documentario girato in una casa di riposo di una piccola città circondata dalle montagne, si alternano le vite quotidiane delle persone che la abitano.

Sempre nel corso della terza serata, poi, c’è stato modo di consegnare a Pietro De Silva il premio “Miglior Attore”. La motivazione è stata letta dalla sceneggiatrice e regista Rossella Izzo, componente della giuria cortometraggi: «Per il fascino e la sensibilità che regala con grande generosità al pubblico. Per la bravura, il talento e la grande capacità interpretativa, che nel ruolo di Massimo nel cortometraggio “Questo è lavoro”, gli hanno permesso di disegnare un personaggio in tutte le sue più sottili sfaccettature, senza alcuna retorica e con grande maestria».

 

Share this article