Trump visiterà Kenosha, la città di Jacob Blake dove continuano le proteste

La sparatoria contro Jacob Blake ha provocato diverse proteste, alcune violente, in Wisconsin e altre zone del Paese

31/08/2020 di Marta Colombo

Il presidente Donald Trump visiterà la città di Kinosha, in Wisconsin, dove l’afroamericano disarmato Jacob Blake è stato colpito nella schiena da sette spari della polizia e dove continuano le proteste.

La visita è prevista per domani, quando il presidente incontrerà le forze dell’ordine per capire la gravità dei danni causati dalle proteste. Blake, nel frattempo, rimane paralizzato e non è chiaro se potrà tornare a camminare.

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Cosa sappiamo delle visita di Trump nella città d’origine di Jacob Blake

Secondo il portavoce della Casa Bianca Judd Deere, Trump andrà a Kenosha per parlare con la polizia e per capire i danni delle ultime “sommosse”. Quando gli è stato chiesto se Trump incontrerà la famiglia di Blake, Deere ha risposto che i dettagli finali della visita non sono ancora stati confermati.

In precedenza, Trump non si è direttamente espresso sulla sparatoria contro Jacob Blake ma ha spesso parlato dell’importanza di sedare proteste violente e instaurare l’ordine pubblico, uno dei punti principali della sua campagna elettorale per le elezioni del prossimo novembre.

Quando un reporter, lo scorso 28 agosto gli ha chiesto se il poliziotto che ha sparato a Blake dovesse essere condannato, Trump ha risposto che «Si interesserà alla questione di persona e che riceverà presto dei rapporti».

Durante il suo discorso alla convention repubblicana della scorsa settimana, il presidente è tornato a condannare le proteste violente, che, a quanto sostiene ormai da mesi, succedono nelle «città governate dai democratici», citando anche Kenosha come esempio.

Lo scorso weekend almeno 1000 persone sono scese nuovamente in piazza per gridare «Black Lives Matter». Il padre di Jacob Blake, di recente, ha chiesto che le proteste rimangano pacifiche.

«Le brave persone di questa città capiscono. Se la distruggiamo non abbiamo niente», ha detto alla folla. «Smettetela. Mostrategli per una sera che non è necessario distruggere niente».

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