Marco Travaglio paragona Matteo Renzi a un «pelo superfluo»

Il voto anticipato come una ceretta per estirpare i peli superflui. L’editoriale di oggi, martedì 15 ottobre 2019, de Il Fatto Quotidiano torna a occuparsi di Italia Viva e del suo leader. Travaglio contro Renzi, nuovo episodio di una serie tv che sembra essere una soap opera di attacchi, punzecchiature e stilettate destinate a non terminare mai. E oggi è il giorno del duello televisivo tra l’ex segretario del Pd e il leader della Lega Matteo Salvini – in onda a Porta a Porta, su Rai1, dopo la partita della Nazionale -, occasione per tornare a fare facili sillogismi tra i due.

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Il direttore de Il Fatto Quotidiano sottolinea come le strategie comunicative adottate da Renzi siano molto simili a quelle usate di recente da Matteo Salvini nel recente passato: essere al governo e decantare, a mezzo stampa (intesa come televisioni, radio, giornali e anche social) la propria avversità a qualsiasi cosa proposta dall’Esecutivo di cui si fa parte. Una tecnica che ha portato il leader della Lega a far crescere il proprio consenso per essendo «inabile al lavoro» e che sta provando a ricalcare – con risultati elettorali non paragonabili – l’altro Matteo.

Travaglio contro Renzi: «È un pelo superfluo»

Mattei 1 e Matteo 2, due facce simili di due governi differenti. Per questo motivo il direttore de Il Fatto Quotidiano, oltre a proporre un paragone anche con i protagonisti di Amici Miei, usa parole forti per ricordare al presidente di Italia Viva i numeri freddi dei sondaggi: «Se si rovesciasse il governo Conte-2, si andrebbe al voto. E lì l’unione M5S-PD si batterebbe alla pari con il Centrodestra, trattando Renzi per quello che ormai è: un pelo superfluo che difficilmente supererebbe la soglia del 3% (tipo Bonino)».

Questione di cerette

Travaglio contro Renzi, dunque. Ennesimo capitolo di un romanzo stantio seppur coerente da parte del direttore de Il Fatto Quotidiano. E lo stesso giornalista redarguisce la stampa di dar troppo spazio a ogni parola dell’ex segretario del Partito Democratico. Vero, ma la cronaca politica lo impone. Così come dedicare a Matteo Renzi almeno un editoriale a settimana. È la stampa, bellezza.

(foto di copertina: ANSA/ FRANCO BOLZONI + ANSA/FERMO IMMAGINE RAITRE)

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