Travaglio dice che se le ambulanze non fossero occupate, «verrebbe da chiamarle per portar via Salvini e Renzi»
Il direttore de Il Fatto Quotidiano si scaglia contro i leader di Lega e Italia Viva
27/10/2020 di Enzo Boldi
Si conclude con una frase al vetriolo l’editoriale di oggi, martedì 27 ottobre, scritto da Marco Travaglio su Il Fatto Quotidiano. Il direttore ribadisce la sua posizione avversa all’ultimo dpcm firmato da Giuseppe Conte, sottolineando come la chiusura di alcune attività (dai teatri ai cinema, fino alla serrata delle 18 per bar e ristoranti che potranno proseguire solamente con l’asporto e il delivery) non sia stata una mossa giusta da parte del governo. Ma il giornalista non ci sta a condividere lo stesso lato della barricata con Matteo Renzi e Matteo Salvini.
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«Se le ambulanze non fossero occupate in missioni più urgenti, verrebbe da chiamarne due per portarli via entrambi». Si conclude così l’editoriale di Marco Travaglio. Ma a cosa fa riferimento? Il direttore de Il Fatto Quotidiano, nelle righe precedenti, ha sottolineato come la sua posizione sia contraria ai contenuti dell’ultimo dpcm, ma anche che la morale a Giuseppe Conte non possano farla né Matteo Salvini (seppur legittimato dall’essere all’opposizione) né Matteo Renzi (che ha l’aggravante di far parte della maggioranza parlamentare e avere rappresentanti nel Consiglio dei Ministri che ha licenziato il testo).
Travaglio e le ambulanze per portar vie Renzi e Salvini
«Noi non siamo pagati per proporre soluzioni, diversamente dai politici – scrive il direttore de Il Fatto Quotidiano -. Soprattutto quelli di maggioranza come l’Innominabile (Matteo Renzi, secondo il ‘vocabolario’ di Travaglio, ndr), la cui capo delegazione Bellanova ha condiviso il Dpcm con gli altri colleghi. Invece chi è all’opposizione come il Cazzaro (Matteo Salvini, vedi sopra, ndr) può, anzi deve criticare: ma, per essere credibile, deve proporre le sue alternative».
Il balletto sulle chiusure-aperture della prima ondata
I motivi di questa posizione – classica e non atipica per il direttore del Fatto – sono molti, ma fanno tutti riferimento a quel balletto su chiusure e aperture durante la prima ondata. Da una parte Matteo Renzi che già il 28 marzo (quando la situazione era critica nel Paese in termini di contagi, decessi e saturazione degli ospedali) chiedeva la riapertura della attività; dall’altra Matteo Salvini che «dopo una primavera trascorsa a invocare chiusure nei giorni pari e riaperture nei dispari» ha fatto la parte del negazionista in estate. Per questo, se non fossero occupate in questioni più serie e gravi, secondo Travaglio servirebbero due ambulanze per portarli via.
(foto di copertina: da Otto e Mezzo, La7)