Travaglio contro la politologa Ventura sulla definizione di dpcm
«Nella scorsa legislatura ne sono stati approvati 171 e nessuno ha mai strillato»
15/10/2020 di Redazione
Il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio ha avuto uno scontro piuttosto acceso, nel corso dell’ultima puntata di Otto e Mezzo del 14 ottobre, con la politologa Sofia Ventura in merito alla natura dell’atto amministrativo del dpcm. Si parlava delle presunte limitazioni della libertà personale che, in questa fase storica, sono state messe in atto attraverso un provvedimento amministrativo ed è stata fatta un’analisi delle fonti del diritto. La domanda che ha portato alla diatriba Travaglio contro politologa Ventura è: può una libertà del cittadino essere limitata senza un passaggio dal parlamento?
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Travaglio contro politologa Ventura sul dpcm
Secondo il direttore del Fatto Quotidiano, il dpcm trova legittimazione attraverso un decreto legge di inizio marzo che è stato successivamente approvato dal parlamento. All’interno di questo provvedimento, si definiscono le misure che avrebbero regolato, anche da un punto di vista normativo, la gestione della pandemia. Dunque, dal momento che il decreto legge originario – è questa la tesi portata avanti da Marco Travaglio – era stato approvato dal parlamento, anche i dpcm trovano una loro legittimazione da parte delle due Camere. Per quest’ultimo aspetto, Marco Travaglio cita il parere del costituzionalista Gustavo Zagrebelski che il direttore del Fatto Quotidiano ha avuto l’occasione di intervistare più volte nel corso dell’ultimo periodo.
Travaglio contro politologa Ventura: «Nella scorsa legislatura, i dpcm sono stati usati 171 volte»
Tuttavia, questa tesi non ha trovato d’accordo la politologa Sofia Ventura che, invece, sostiene che il decreto legge sia l’atto normativo migliore – perché sottoposto a una revisione da parte del parlamento – per prendere decisioni di necessità e urgenza come quelle che sono state prese nel corso della pandemia. A quel punto, i toni si sono surriscaldati e Marco Travaglio ha spiegato come, per una pandemia in continua evoluzione, il dpcm che viene approvato il giorno prima ed è reso operativo il giorno dopo sia la misura più corretta.
Infine, il direttore del Fatto Quotidiano cita un precedente: «Nel corso della scorsa legislatura, tra decreti ministeriali, decreti interministeriali e dpcm, ci sono stati 1735 provvedimenti. Tra questi, 171 sono stati dpcm. Ma non si è mai strillato contro le lesioni del parlamento: per di più nella scorsa legislatura il Covid non c’era».