Alcuni dati di PornHub potrebbero essere trasmessi a Google

L'analisi è stata condotta in relazione con le azioni degli attivisti che hanno segnalato un presunto problema di privacy all'interno della piattaforma di video per adulti

12/07/2023 di Gianmichele Laino

Esistono alcuni strumenti – che sono stati utilizzati anche da Wired UK per completare il suo approfondimento giornalistico sul trasferimento dei dati degli utenti che visualizzano i video su PornHub – che permettono di seguire i tracker utilizzati dai siti web per monitorare il flusso dei dati. I tracker, per fare un po’ di glossario, sono delle tecnologie che permettono, appunto, di trasferire i dati degli utenti che visitano quella determinata pagina web: lo scopo, ovviamente, è quello di costruire un profilo il più appetibile possibile, soprattutto da un punto di vista pubblicitario, per quell’utente. La presenza di tracker, a volte, sfugge dalle basilari regole delle dichiarazioni esplicite del consenso informato per la raccolta di dati personali e – dunque – potrebbe rappresentare un problema molto evidente per quanto riguarda la privacy.

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Tracker su PornHub, cosa dicono gli strumenti di tracciamento

Gli strumenti di tracciamento che sono stati utilizzati da Wired UK (oltre che, evidentemente, dagli attivisti che si stanno battendo per ottenere dei chiarimenti a proposito della privacy degli utenti che utilizzano PornHub) sono Blacklight e Privacy Badger. In entrambi i casi sono stati rilevate delle attività che rimandano ad alcuni servizi utilizzati da Google. Sia per quanto riguarda uno script legato ad Alphabet Inc. (la società madre di Google appunto), sia per quanto riguarda l’utilizzo di Google Analytics, il sistema che monitora il traffico su un sito web e che permetterebbe, in questo caso, anche di servirsi della funzione remarketing audiences (che consente di creare segmenti di pubblico personalizzati in base al modo in cui un utente interagisce con le pagine di un sito web).

Ovviamente, l’utilizzo di Google Analytics dovrebbe essere dichiarato e l’utente dovrebbe venirne a conoscenza. Vale appena la pena ricordare che, in base a quanto osservato in Italia negli ultimi mesi, anche il trasferimento dei dati derivante dall’utilizzo di Google Analytics (utilizzato dalla maggior parte dei siti web nel nostro Paese) è stato ritenuto problematico ed è stato oggetto di un provvedimento da parte del Garante della Privacy. Insomma, questi aspetti – quando si parla di sicurezza del dato – non possono non essere presi in considerazione.

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