Solamente il 3% delle challenge online è veramente pericoloso, lo dice un report ufficiale di TikTok

TikTok ha condiviso i dati e il suo impegno sulle tematiche che riguardano le sfide pericolose e le bufale, a proposito delle quali è stato intrapreso un progetto di ricerca globale

17/11/2021 di Giorgia Giangrande

TikTok ha condiviso i dati ufficiali sulle challenge pericolose e le bufale online, derivanti da un progetto di ricerca globale che ha coinvolto 10 mila persone provenienti da 10 Paesi diversi e 12 tra i più importanti esperti di sicurezza dei giovani di tutto il mondo per studiare il report e fornire ulteriori indicazioni. Per TikTok – come scritto in un documento ufficiale – «è priorità assoluta mantenere la piattaforma un luogo sicuro e divertente per tutti» e gli esperti sono stati chiamati in causa «per comprendere meglio tutto ciò che riguarda il tema delle sfide online e delle bufale».

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TikTok sulle challenge pericolose del web: «soltanto il 3% è veramente pericoloso»

Durante un webinar organizzato da TikTok e presentato da Alexandra Evans – Head of Safety Public Policy, Europe – sono state condivise le evidenze emerse dal progetto di ricerca e i cambiamenti che la piattaforma introdurrà per proteggere ulteriormente la sicurezza della community. Perché nonostante ancora agli occhi dei più l’app è soltanto un posto dove le persone cantano e ballano, l’impegno e la trasparenza da parte di chi sta dietro le quinte della piattaforma è sempre attivo per contrastare le eventuali challenge pericolose che potrebbero insorgere. Per loro, «mantenere vivo un ambiente in cui la creatività possa esprimersi sempre meglio richiede però di dare priorità alla sicurezza dei nostri utenti, in particolare i più giovani». Alcuni dati provenienti dal report sono più sorprendenti di altri. Nello studio è stato chiesto agli adolescenti di descrivere il livello di rischio associato a challenge viste online di recente ed è emerso che la maggior parte delle challenge del in rete sono divertenti e sicure. Parlando di dati, «per quasi la metà (48%) tali sfide erano percepite come sicure; al 32% è stato associato un certo rischio, ma sempre considerandole sicure; il 14% è stato descritto come rischioso e pericoloso». E – badate bene – «soltanto il 3% delle challenge online è stato definito veramente pericoloso ed appena lo 0,3% degli intervistati ha dichiarato di aver preso parte a una challenge che considerava pericolosa».

Alcuni dei dati, poi, riguardano anche la categoria dei genitori. È emerso che «più della metà dei genitori (56%) ha dichiarato di non affrontare una discussione riguardo ad un contenuto sull’autolesionismo se non viene introdotto prima dal minore e il 37% ritiene che sia difficile parlarne senza suscitare allo stesso tempo un interesse negli adolescenti». In sintesi: l’atteggiamento diffuso è quello di nascondere la testa sotto la sabbia.

TikTok si esprime sulle bufale online: come vi si relazionano i giovani

A dispetto di quanto si possa pensare dei giovani e del loro rapporto con l’informazione, dal report è venuto fuori che – in realtà – il 61% dei giovani esposti a contenuti fake (condivisi per il 63% unicamente per attirare l’attenzione su quel video conferendo engagement all’utente), dopo averli visionati, vanno a cercare maggiori informazioni online e il 57% guarda i commenti sperando di trovare la versione reale dei fatti, e non quella ingannevole volutamente resa da chi ha caricato quel video. Nonostante la loro volontaria intenzione di saperne di più, l’impatto sulla loro psiche è notevole e supera persino le challenge pericolose. Infatti, la ricerca ha riscontrato che «il 31% degli adolescenti esposti a questo tipo di contenuti ha sperimentato un impatto negativo. Di questi, il 63% ha affermato che tale impatto ha influito sulla propria salute mentale».

Davanti a tutto ciò, qual è l’impegno attuale di TikTok contro le challenge pericolose e le bufale online? E quale quello futuro? Attualmente la piattaforma rimuove già quel tipo di contenuti e interviene per limitarne la diffusione. Da questo momento però, soprattutto alla luce di quanto emerso e come ulteriore protezione per la community, elimineranno anche i contenuti allarmistici: infatti, trattando come reali i contenuti ingannevoli e le bufale, essi stessi possono essere dannosi. Al contrario, continueranno a consentire le conversazioni che cercano di eliminare il panico e promuovere informazioni accurate. Con la collaborazione del dottor Graham, psichiatra clinico infantile specializzato in sviluppo psicologico sano degli adolescenti, e della dottoressa Brion-Meisels, scienziata comportamentale specializzata nella prevenzione dei rischi per gli adolescenti, TikTok ha sviluppato nuove risorse dedicate per il nostro Centro Sicurezza, che comprendono anche consigli per gli adulti impegnati con i minori. Inoltre, un nuovo messaggio incoraggerà i membri della community di TikTok a visitare il Centro Sicurezza per saperne di più e, nel caso di bufale associate ai suicidi o all’autolesionismo, da oggi verranno visualizzate ulteriori risorse anche nella ricerca.

L’elemento più interessante, anzi, l’atteggiamento che muove tutta questa attenzione da parte della piattaforma e di chi ha lavorato al progetto di ricerca è quello di saper stare fianco a fianco con i giovani, principali utenti di TikTok. E questa è un’ottica che si distacca parecchio dal classico atteggiamento top-down di altri social media, in cui gli utenti sono numeri e la loro salute di secondaria importanza.

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