Trump sta corteggiando gli influencer (anche democratici) per il lancio del suo social
Non sarà l'unico ad avere un profilo verificato su The Truth Social, a quanto pare
26/01/2022 di Gianmichele Laino
C’è di tutto nella lista di influencer che Donald Trump starebbe provando a ingaggiare in vista del lancio della sua piattaforma social, chiamata The Truth Social, programmato per il prossimo mese di febbraio o, al più tardi, di marzo. Ed è una lista che comprende un po’ di tutto, visto che al suo interno ci sarebbero anche influencer apertamente schierati con il partito democratico che, in passato, hanno anche pubblicato contenuti anti-Trump. La cosa bella è che la richiesta di affiliazione di questi influencer arriva in maniera semi-anonima, dal momento che non viene menzionato esplicitamente il nome di Donald Trump nella mail di primo contatto e che, anzi, la persona che firma questa mail di primo contatto – Ana – non ha nemmeno un cognome e si presenta con un numero di telefono inattivo.
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The Truth social e il reclutamento di influencer
Axios è entrato in possesso di una mail di primo contatto. In questa mail, questa Ana propone di riservare le attività social degli influencer in questione per la nuova piattaforma in fase di lancio. La mail arriva da un indirizzo che ha come dominio quello di riferimento della società che produce The Truth Social, ovvero la Trump Media & Technology Group. Alcuni di questi influencer contattati, come Jeremy Jacobowitz (un food blogger di TikTok che ha spesso pubblicato contenuti contrari a Trump) oppure Gilly Houston(scrittrice e travel influencer, anch’essa di aperto orientamento democratico) sono palesemente schierati contro Trump. Per questo il fatto di aver ricevuto una mail del genere ha fatto notizia e ha destato qualche sospetto sulla natura dell’operazione e sulla sua trasparenza.
Insomma, Donald Trump sta continuando a far parlare del suo nuovo social network. L’impressione è che quest’ultimo sarà il più possibile allargato, cercando di includere al suo interno anche esponenti del dibattito pubblico non perfettamente allineati con l’ex presidente degli Stati Uniti. Non proprio un social network conservatore come Parler o come Gettr. Vedremo tra qualche settimana.