Il ban da Twitter, addirittura, può avere avvantaggiato Donald Trump

Molte persone a lui vicine sostengono questa teoria, riportata oggi dalla BBC

12/01/2022 di Gianmichele Laino

Benedetta astinenza, potremmo dire. Il ban da Twitter di Trump dopo il 6 gennaio 2021, all’indomani dei fatti di Capitol Hill, potrebbe addirittura aver avvantaggiato The Donald nella sua ripresa di popolarità, lanciandolo di fatto come candidato repubblicano alla Casa Bianca per il 2024. Il fatto che l’ex presidente non abbia più potuto twittare una sola frase (in 4 anni di presidenza, aveva pubblicato ben 20mila tweet), il fatto che non abbia potuto più pubblicare foto o video su Facebook (e non potrà farlo fino all’inizio di gennaio del 2023, mentre su Twitter il ban – in teoria – è permanente) non è stato l’arresto della propria fuga. Anzi.

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Ban da Twitter di Trump non è stato così disastroso

Secondo quanto riportato dalla BBC nella giornata di oggi, ad esempio, tutti i consiglieri più fidati di Trump sembrano convinti che questo anno di pausa dai social network, in realtà sia stato salutare. Con il progredire della pandemia e la necessità – ad esempio per l’attuale presidente Joe Biden – di rispondere punto per punto all’evoluzione dei fatti, potrebbe essere stato utile non avere una voce pubblica quotidiana per esternare i propri pensieri: sia per evitare di commettere errori grossolani (come spesso era accaduto in passato), sia per recuperare credibilità nel tradizionale elettorato conservatore, che sembrava aver preso le distanze da Trump negli ultimi mesi della sua presidenza.

Gli scenari futuri

Del resto, la pausa da Twitter potrebbe anche terminare tra qualche tempo, nonostante le promesse di ban permanente. Difficile che, se Trump si dovesse davvero candidare alla Casa Bianca, un membro della sfida elettorale non possa avere un account su uno dei social network più popolari al mondo. E il desiderio di Trump è quello di tornare a utilizzare proprio questo social network per farne strumento della sua campagna elettorale.

Non è un mistero che, anche se questo ban sembrerebbe in qualche modo aiutare la crescita della popolarità dell’ex presidente, Trump sia intenzionato a rinforzare la propria presenza online. E il lancio del The Truth Social, il suo media di riferimento, previsto nel mese di febbraio rappresenta sicuramente una intuizione in tal senso. Ma è vero anche che, in un momento in cui gli algoritmi dei social media sembrano non dare più così tanto spazio alla politica e dove stanno aumentando i controlli – in maniera direttamente proporzionale alle critche – sui contenuti sovranisti, la pausa è quasi risultata strategica.

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