Il TG2 sdogana la foto di Salvini con il mitra, ma sbaglia bersaglio
26/04/2019 di Daniele Tempera
Una difesa d’ufficio che suona quasi imbarazzante. Il Tg2 torna sulle polemiche del post facebook di pasqua di Luca Morisi, spin doctor social di Salvini, che ritraeva il ministro dell’Interno con in mano un mitra e l’avvertimento, non si sa quanto ironico, “Faranno di tutto per fermarci, ma noi siamo armati e dotati di elmetto!”. Un’uscita che aveva scatenato una valanga di commenti sulla necessità istituzionale di mostrarsi in questa veste e lanciare questo tipo di messaggi. Ora, a difesa del post di Morisi e della foto incriminata arriva anche il Tg2, con un servizio che non lascia adito a dubbi.
Nei giorni scorsi ha fatto discutere una foto di @matteosalvinimi che imbracciava un mitra. Ma nel corso del tempo sono stati molti i leader ritratti armi in pugno, anche i più insospettabili pic.twitter.com/4jInZLdKal
— Tg2 (@tg2rai) April 25, 2019
Perché il servizio del Tg2 è “fuori bersaglio
Il telegiornale della seconda rete non esita a ripercorrere così la lista di capi di Stato, da Obama a Kennedy, da Macron alla Regina Elisabetta che hanno imbracciato un’arma in favore di telecamere, tuonando così contro i fautori dell'”indignazione permanente” che verrebbero così smentiti dalla storia. Peccato che, a bene vedere, l’oggetto della polemica non sia esattamente la foto con l’arma, quanto le parole e i messaggi indicati nel post che rimandano (ironicamente o meno) a un immaginario neo-golpista. Una sfumatura che viene notata da Roberto Saviano che in un tweet non esita ad attaccare il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano
La foto di @matteosalvinimi con il mitra era una minaccia, veicolata inequivocabilmente da @lumorisi. La credibilità di un’intera testata distrutta dall’indegno servilismo di @GenSangiuliano: ci dica, dopo Salvini, a quale altro “potente” offrirà la sua, invero usurata, virtù? https://t.co/itQN9f6eS8
— Roberto Saviano (@robertosaviano) April 26, 2019
E la stoccata, con la relativa accusa di servilismo, è di quelle che lasciano davvero poco spazio alla diplomazia, per un servizio che, c’è da giurarci, ha imbarazzato non pochi, anche all’interno di Viale Mazzini.