La sindaca di Piacenza non sta chiamando i cittadini per raccogliere soldi per l’Ucraina

Sono decine i cittadini vittima di una donna che, fingendosi la sindaca di Piacenza, sta chiedendo denaro da inviare in Ucraina

02/03/2022 di Ilaria Roncone

Quando si dice che non c’è limite all’indecenza. Patrizia Barbieri, sindaca di Piacenza in carica dal 2017, si è trovata costretta a chiarire che non sta chiamando i piacentini uno a uno per chiedere loro donazioni in denaro per il conflitto in Ucraina. La telefonata per donazioni Ucraina dalla presunta sindaca è stata ricevuta da decine di persone e una, insospettendosi per le modalità alquanto strane, ha contattato direttamente il Municipio portando alla luce la truffa in atto.

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La finta telefonata per donazioni Ucraina della sindaca di Piacenza

«Sono il sindaco, raccogliamo aiuti per l’Ucraina. Vi chiedo un contributo economico»: queste, più o meno, le parole che decine di piacentini si sono sentiti dire da una donna che, per truffarli, li ha contattati direttamente per chiedere un contributo economico per l’Ucraina fingendosi la sindaca della città emiliana. Venuta a conoscenza della truffa, la prima cittadina di Piacenza ha chiarito la questione parlando con IlPiacenza: «Ho appreso con sgomento che c’è chi non esita a speculare persino sulla tragedia della guerra, con ogni probabilità a scopo di truffa. Invito tutti i cittadini, pur nello spirito di solidarietà e vicinanza al popolo ucraino, a rivolgersi ad associazioni fidate e riconosciute, o ad attendere comunicazioni ufficiali, prima di rispondere a richieste dirette di aiuto».

Non esiste nessun messaggio telefonico della sindaca di Piacenza sull’Ucraina

Barbieri ha inoltre specificato che non esiste alcun topo di messaggio telefonico creato per invitare i cittadini a donare, «pur confermando l’appello alla generosità dei piacentini lanciato pubblicamente in questi giorni, anche a seguito dell’incontro di lunedì scorso con una delegazione ucraina». I cittadini che volessero donare devono quindi rimanere in attesa di comunicazioni ufficiali poiché la città si sta ancora coordinando («non appena sarà stato definito, d’intesa con la Prefettura, con tutte le associazioni e realtà coinvolte, un coordinamento e un luogo di stoccaggio per gli aiuti, lo renderemo noto attraverso i canali istituzionali»).

Una bella storia di solidarietà coordinata a livello cittadino che, però, viene sporcata da uno dei soliti tentativi di truffa a cui dobbiamo prestare la massima attenzione.

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