La tecnologia di Ealixir Foundation che aiuta le donne vittime di revenge porn a ripulire la rete

Eleonora Trevisan, portavoce di Ealixir Foundation, ci ha spiegato come funziona il lavoro di pulizia del web richiesto da tutte quelle donne vittime di revenge porn

23/10/2021 di Ilaria Roncone

Ealixir Foundation nasce per fornire un contributo alla lotta e al contrasto alla pornografia non consensuale. Il lavoro della fondazione senza scopo di lucro consiste nel dare assistenza alle donne vittime di pornografia non consensuale online mettendo a disposizione tecnologia e personale in modo da fornire gratis, anonimamente, tempestivamente, i propri servizi di cancellazione link alle vittime. A loro si rivolgono «sempre e solo donne», come ci spiega Eleonora Trevisan – project manager di Ealixir Holding e portavoce di Ealixir Foundation -. Il consiglio dell’omonima amministrazione ha deciso di stanziare un milione di euro ogni anno per contrastare il fenomeno del revenge porn online e Trevisan ci ha spiegato come funziona la tecnologia contro revenge porn e il lavoro per ripulire, su richiesta, Internet da questo tipo di contenuti.

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Come funziona la tecnologia contro revenge porn

Una ricerca Eurispes del 2019 segnala due episodi di revenge porn al giorno nel mondo: questo vuol dire che ogni 24 ore due video che diffondono immagini intime – nel 90% dei casi di donne e sempre più spesso di minori – vengono diffusi in rete andando, potenzialmente, a rovinare la vita di chi vi compare. Il personale di Ealixir Foundation utilizza – racconta ai microfoni di Giornalettismo la portavoce della fondazione – una tecnologia che comporta «un procedimento tecnico complesso, protetto da segreto industriale».

Provando a semplificare, «si può dire che, attraverso software e AI interne, scomponiamo il filmato in una sequenza di informazioni e poi andiamo a cercare quella stessa sequenza di informazioni su oltre 90 milioni di fonti sul web. Una volta identificato, applichiamo le varie metodologie in uso per rimuovere un link indesiderato». Una vera e propria pulizia della rete, insomma, che porta alla cancellazione di tutti quei link creati con il deliberato intento di nuocere in questo senso.

Il progetto di Ealixir Foundation nasce dall’esigenza di aiutare le donne

Trevisan non esita a definire il revenge porn una «piaga: da tempo, siamo invasi da richieste di aiuto da parte di donne che si trovano in difficoltà e non sanno a chi rivolgersi». La fondazione è presente in 28 paesi nel mondo e le «richieste di intervento arrivano da ogni dove». Non esiste un identikit previso della vittima di revenge porn, la cosa in comune per tutte è l’essere donne: «Arrivano richieste di ogni tipo: attrici, manager, studentesse, casalinghe. L’unica costante è che le vittime sono sempre e solo donne, e questo deve far riflettere».

«Con Ealixir Foundation stiamo svolgendo un ruolo di supplenza»

Trevisan non esita a parlare del ruolo e delle mancanze di Istituzioni nazionali e sovranazionali: «Credo che su questo tema, come su altri che riguardano il web, le Istituzioni nazionali e soprattutto sovranazionali siano in ritardo drammatico e credo che con Ealixir Foundation stiamo svolgendo un ruolo di supplenza. Faccio un esempio: per quanto pertiene il tema del diritto all’oblio applicato al web, una sentenza del 2014 ha ritenuto Google responsabile per la presenza online di un contenuto (una notizia non più attuale e lesiva della reputazione) riguardante un cittadino spagnolo. Non capisco come sia possibile, in virtu’ dello stesso principio, non ritenere Google responsabile quando qualcuno carica, cerca, e trova revenge porn raggiungibili anche attraverso il noto motore di ricerca».

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