Dopo gli scontri, Salvini chiede un’accelerazione dei lavori Tav. E ai 5 Stelle: «Basta ambiguità»

21/07/2019 di Enzo Boldi

Di Tav si era smesso di parlare da diverso tempo a livello nazionale, ma le tensioni nelle zone della Val di Susa non sono mai state placate. E così, la corsa notte, il campeggio studentesco No Tav è diventato l’occasione per nuovi scontri tra attivisti e forze dell’ordine, facendo tornare il tema dell’altra velocità tra Torino e Lione uno dei punti centrali dell’agenda di governo e dei piani per l’immediato futuro della maggioranza. O, almeno, questo è quel che vorrebbe il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Il leader della Lega – e questa è cosa nota da tempo – è favorevole al compimento dell’alta velocità Tav, ma ha trovato (anche questa era una cosa conosciuta da anni) una sponda avversa nel Movimento 5 Stelle che ha fatto della battaglia contro la Torino-Lione uno dei mantra fin dal lontano 2009, anno di fondazione dei pentastellati spinti a Torino proprio da Beppe Grillo. E gli scontri della scorsa notte hanno fornito un assist a Salvini per riportare in testa il capitolo Tav.

Salvini chiede l’accelerazione dei lavori Tav

«Chi attacca la Polizia e il cantiere della Tav in Valsusa attacca tutta l’Italia: le divise sono il simbolo di chi difende la sicurezza dei cittadini perbene, l’Alta Velocità è l’emblema di un Paese che vuole andare avanti e non indietro – scrive Matteo Salvini sulla propria pagina Facebook -. Nessuna tolleranza per i criminali, mi aspetto condanne inequivocabili da tutti gli schieramenti politici. Basta ambiguità: ora controlli a tappeto, arresti e accelerazione dei lavori».

La spallata domenicale all’ambiguità M5S

Oltre alla logica e sacrosanta solidarietà alle forze dell’ordine, il ministro dell’Interno torna a sottolineare come il Movimento 5 Stelle (senza mai nominarlo, ma è evidente il riferimento) continui a mantenere una posizione ambigua di fronte alla prosecuzione dei lavori Tav. Prima erano ferventi oppositori del progetto, poi hanno chiesto l’analisi costi-benefici che ha fornito più interrogativi che risposte. Alla fine il dossier sembra esser stato messo da parte. Fino a oggi, quando Matteo Salvini ha voluto tirare la spallata domenicale all’alleato di governo.

(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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