Disney ha messo su una task force per inserire l’AI nei processi lavorativi

Nel caso di Disney, però, sembrerebbe un inserimento dell'Intelligenza Artificiale che potrebbe mettere a rischio determinate professionalità

10/08/2023 di Ilaria Roncone

L’Intelligenza Artificiale (lo stiamo vedendo da mesi ormai) sta entrando in ogni ambito. Volendo approfondire, oggi, l’apertura di una delle più grandi etichette discografiche mondiali (la Universal Music Group) agli strumenti di Intelligenza Artificiale Generativa non possiamo non considerare che questa stessa spinta da parte di major di settore sta arrivando anche per Disney. La notizia, in questo caso, è che Disney sta cercando undici nuove persone che possano lavorare in azienda cin un fondamentale requisito: conoscenza ed esperienza nel mondo dell’AI e del machine learning con lo scopo di creare una vera e propria task force Disney che inserisca questo sistema nei procedimenti in diversi modi e misure.

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A cosa serve la task force Disney in ambito AI?

Stiamo parlando, in sostanza, della creazione di un vero e proprio reparto dedicato. Il primo obiettivo – quello più ovvio – è capire il potenziale dell’Intelligenza artificiale per abbattere i costi di produzione. Ci sono moltissimi ambiti nei quali l’utilizzo dell’AI potrebbe abbattere enormi costi che le produzioni tv e cinematografiche richiedono, in primis – per esempio – quando un attore deve dimostrare molto meno o molto più rispetto alla sua età. Disney vorrebbe esplorare il potenziale dell’AI anche nei suoi parchi a tema, consentendo ai visitatori di fare nuove esperienze interattive e di migliorare l’assistenza fornita ai clienti. Tra le altre cose, è già in atto la sperimentazione su Baby Groot, un piccolo robot frutto del lavoro di Kiwi Project, che punta a imitare movimenti e personalità del personaggio de I Guardiani della Galassia fino ad arrivare a interagire in maniera autonoma con il pubblico.

C’è però, nel caso delle scelte di Diseny, il rovescio della medaglia. Almeno per ora, infatti, l’inserimento dell’AI nei flussi lavorativi sembrerebbe andare nella direzione della perdita di posti di lavoro. E a Hollywood, ormai da mesi, vanno avanti le proteste nel settore cinematografico. Non sono solo gli attori ma anche gli sceneggiatori a vedere minacciato il loro lavoro e gli scioperi dei sindacati (Writers Guild of America e Screen Actors Guild) vanno avanti senza fermarsi per domandare garanzie e salari più alti.

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