Un’altra vittima del veleno di Taranto: muore a 15 anni una promessa del calcio

28/08/2019 di Enzo Boldi

Morire a 15 anni è una tragedia di per sé. Se poi a interrompere la giovane vita di un adolescente che aveva il diritto di poter vivere insieme ai suoi compagni di scuola, di squadra e alla sua famiglia è un maledetto tumore, il tutto diventa ancor più angosciante. Alessio Romanazzi aveva 15 anni e viveva a Taranto. Era una promessa del calcio pugliese e il suo sogno era quello di affermarsi nel mondo del pallone. E a decantare le sue doti e il suo (probabile) futuro radioso sui manti erbosi d’Italia è stato lo stesso allenatore che ne ha annunciato la morte.

La storia, come ormai capita sempre più spesso, arriva da Taranto. Nella cittadina pugliese, sede dell’ex Ilva (ora ArceloeMittal) si denuncia da anni l’aumento del veleno dell’aria per via delle fabbriche. Sostanze tossiche che hanno fatto aumentare l’incidenza di tumori nella popolazione, con particolare riferimento al trend in aumento per quel che riguarda il cancro che ha colpito anche i bambini. E gli studi, protratti negli anni, non hanno fatto altro che confermare come le polveri sottili in quel della cittadina pugliese abbiano fatto aumentare il rischio di leucemia e altri mali.

Taranto, 15enne muore per Leucemia

E Alessio Romanazzi si aggiunge a questa lunga lista. Due anni fa gli era stata diagnosticata una forma di Leucemia. Lui, che amava il calcio fino al midollo, ha provato a reagire. Curato per poco meno di due anni, tra le mille sofferenze che si possono immaginare. Poi, il giorno dopo il suo 15esimo compleanno, si è spento. La malattia è stata più forte del suo giovane corpo, portandolo via dalla sua famiglia, dai suoi amici, dai suoi compagni di squadra e dal suo sogno di diventare un calciatore.

Il bomber della New Team

Lui, tifoso del Milan, nella squadra New Team di Leonzio Sgobba ci era arrivato a 9 anni insieme al fratello. Entrambi orfani di madre, avevano trovato anche nel calcio uno sfogo. Si allenavano nel campetto all’interno dell’Istituto Maria Immacolata. E lui, Alessio, era l’attaccante di punta della sua squadra. Un centravanti in grado di segnare 30 gol in un campionato. Poi la malattia di Taranto e quella morte dolorosa per tutti.

(foto di copertina: GIUSEPPE GIGLIA/ANSA /DC)

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