Su Discord ci sono enormi problemi di sicurezza per i più piccoli

Dalla pedopornografia alla condivisione di contenuti violenti in cui, molto spesso, sono proprio i minori a essere protagonisti

28/06/2023 di Enzo Boldi

Quando si parla di piattaforme social e delle loro storture si fa sempre riferimento ai grandi “attori” della scena: da Facebook a Instagram, passando per TikTok, Twitter e YouTube. E se è vero che le aziende che le sviluppano rincorrono sempre (alcune non volte non riuscendoci) gli eventuali abusi commessi dai frequentatori della rete, i problemi più grandi in termini di sicurezza per i minori si palesano all’interno delle realtà “più piccole” e che spesso non sono neanche conosciute dai genitori. Si può parlare di Telegram, un vero regno di canali e gruppi di scambio di materiali illeciti, ma occorre accendere un riflettore anche su quel che accade all’interno dell’universo Discord.

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Non è un caso, infatti, che il nome di Discord sia legato a 35 casi (negli ultimi sei anni) di adescamento di minori sfociati in aggressioni e abusi sessuali. Una statistica che fa rabbrividire e resa nota da una recente inchiesta di NBC. Numeri che fanno parte di un corollario ancora più ampio: la piattaforma VOiD statunitense – nata come social chat per gli amanti di videogame – era (e lo è ancora) un covo per i pedofili. All’interno dei server, infatti, è stato rilevato un ampio traffico di materiale pedopornografico.

Discord ha dei gravi problemi di sicurezza per i minori

Il National Center on Sexual Exploitation ha accusato pubblicamente la piattaforma di immobilismo di fronte a ciò che accade all’interno delle “stanze segrete” della piattaforma, accessibili solo su invito e prive di navigazione libera:

«Grazie a Discord, è più facile che mai visualizzare e scambiare materiale pedopornografico (pornografia infantile). E non solo, questa piattaforma consente anche agli sfruttatori di contattare e curare direttamente i bambini, condividere deepfake e altre forme di abuso sessuale basato su immagini e ha controlli parentali incredibilmente inefficaci». 

Un’accusa a cui la stessa piattaforma ha replicato, sostenendo di avere già attivi dei sistemi automatizzati per la rimozione dei contenuti illegali (non solo pedopornografia) e di aggiornare costantemente i dataset. Ma, ed è qui il problema, la stessa azienda ha spiegato di non essere in grado di intervenire sul materiale non indicizzato. Sicuramente questa procedura non è affatto semplice, ma il web è una cassa di risonanza talmente ampia che basta pubblicare un contenuto per pochissimi istanti per dare il via alle condivisioni. Ovunque.

Giovani che condividono atti di violenza

Ma non c’è solamente il gravissimo problema della pedopornografia. Sui server Discord ci sono delle stanze in cui vengono pubblicati video e contenuti di ogni tipo. Anche di violenza, sparatorie, e altri atti criminali. E, purtroppo, spesso e volentieri sono gli stessi minori a condividere con gli altri le loro “imprese” criminali. Per fare un esempio, Matteo Gault di Vice si è immerso per alcune settimane all’interno di “Comm“, una stanza molto frequentata dai giovanissimi e nel video pubblicato su YouTube c’è solo una parte di quel che viene pubblicato al suo interno.

Lo stesso giornalista, che per alcune settimane ha studiato le dinamiche interne a quella stanza, ha sottolineato come alcuni dei minori che frequentano e condividono i propri crimini su Discord siano già finiti nel mirino del FBI. Perché, come si evince dal video, non ci sono solamente “bravate”, ma veri e propri atti criminali: da persone con mani legate, a letti intrisi di sangue dopo una rapina finita male. Per arrivare ad atti di autolesionismo. Il tutto in un mix social nato (e continua a essere così) per scambiarsi consigli, suggerimenti e trucchi legati al mondo dei videogame.

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