I fan di Salvini trollati da un filmato sui rimpatri condiviso sui social | VIDEO

«Oh nooo». Deve esser stata questa la reazione – citando un vecchio striscione dei tifosi della Lazio – passata nelle menti delle migliaia di fan di Matteo Salvini e Giorgia Meloni quando si sono accorti di esser stati vittime della classica trollata da social. I fieri difensori dei porti chiusi, delle acque territoriali italiane e del «prima gli italiani» erano accorsi su Facebook per vedere un video in cui erano state annunciate le immagini esclusive di un respingimento. Il nome della pagina, Stop Barconi, ha aiutato a portare a termine questa presa in giro di cui ci si è resi conto solo a metà filmato.

In realtà tutto poteva esser comprensibile fin dal lancio di quel filmato sulla pagina Stop Barconi: «Attenzione, massima condivisione. Il video del respingimento in diretta censurato da Facebook. Blocco navale totale. Riportiamogli a casa l’oro». La bava alla bocca, però, deve aver tradito gli ‘spettatori’ che non hanno dato importanza alla chiusura di quell’annuncio: «Riportiamogli a casa l’oro». E, infatti, il filmato mostra tutt’altro rispetto alle aspettative.

Stop Barconi ha trollato i fan di Salvini e Meloni

All’inizio si vede una nave scortata nel porto (quello di Trieste), ma non si tratta di un’imbarcazione di una Ong che ha salvato i migranti nel Mediterraneo, ma di una petroliera. Ed è proprio su questo che gioca questa trollata che ha avuto come obiettivo quello di aprire una seria riflessione sui problemi reali e quelli che vengono fatti percepire per portare a casa manciate di voti (che sommati portano a formare un governo basato sulle paure della gente).

È l’Occidente che stupra, devasta e deruba il continente africano

In un comunicato ufficiale ripreso da Rolling Stone, l’autore del video di Stop Barconi – che non svela la sua identità – spiega nel dettaglio la sua idea (ben architettata e ben riuscita): «Durante la diretta veniva ‘simbolicamente’ respinta una petroliera filmata durante il suo ingresso nel porto di Trieste: non i ‘negri che stuprano, spacciano e rubano’ ma l’occidente che stupra, devasta e deruba il continente africano». Insomma, ‘aiutiamoli a casa loro’ era il vecchio motto dell’Occidente che, però, ha preferito chiudersi a riccio perché aumentare la paura è meno dispendioso (a livello economico, finanziario e petrolifero) rispetto ad andare in soccorso di chi è in difficoltà. E non per colpe sue.

(foto di copertina: da Pagina Facebook Stop Barconi)

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