Instagram sta inviando la notifica di “sticker ban” dal 25 ottobre a diversi profili verificati

Segnalazioni arrivano da varie parti del mondo e c'è un lungo thread su Reddit a questo proposito

19/10/2021 di Redazione

Da qualche tempo, Instagram ha introdotto una nuova funzione per creare un collegamento con un portale esterno alla piattaforma. Se prima veniva utilizzato lo swipe up, adesso il social network di proprietà di Facebook utilizza gli sticker, delle etichette alle quali si può applicare il link desiderato: basta cliccarci su per essere rimandati al sito desiderato. Ovviamente questa forma di collegamento rappresenta un’importante vetrina per siti di news, per blogger e influencer, per attivisti politici o della comunità LGBT. Diversi utenti in tutto il mondo, in queste ore, stanno ricevendo una notifica da parte del social network che annuncia lo sticker ban per loro a partire dal 25 ottobre. La motivazione è generica: la sospensione è dovuta a una violazione delle linee guida della community.

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Sticker ban su Instagram, cosa sappiamo

Lo sticker ban sembra aver raggiunto un vasto spettro di utenti: attivisti della comunità LGBT, si segnala un caso di giornalista, progetti con account verificati (con centinaia di migliaia di followers). Secondo le testimonianze che sono state raccolte su Reddit (la piattaforma, al momento, è l’unica su cui è stato aperto un thread in merito a questa segnalazione da parte di Instagram), il ban arriva in maniera improvvisa per la maggior parte degli utenti: questi ultimi non hanno sottolineato particolari violazioni delle linee guida della community e si sono trovati spiazzati dall’impossibilità di utilizzare gli sticker sui loro profili.

Per molti di questi utenti, lo sticker rappresenta una irrinunciabile fonte di traffico, un perno centrale che permette loro di avere visibilità e – quindi – di svolgere il proprio servizio per la loro community. Qui di seguito alcuni casi di segnalazioni:

sticker ban

 

Sticker ban

sticker ban

UPDATE: Giornalettismo ha contattato Facebook per avere un commento. Dall’ufficio stampa ci fanno sapere che non ci sono blogpost in merito a quanto richiesto.

 

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