Steven Spielberg: Il regista ricorda al Tribeca la lavorazione in contemporanea di “Jurassic Park” e “Schindler’s List”

Jurassic Park e Schindler’s List hanno rappresentato una svolta per la carriera di Steven Spielberg, il regista ha raccontato il periodo in cui girò due capolavori tanto diversi in contemporanea e di come la cosa sia stata odiosa.

Steven Spielberg è uno dei registi più poliedrici della storia del cinema e probabilmente nella sua carriera l’anno più importante è stato il 1993 quando fece qualcosa di molto simile a quest’anno, ovvero girare due film in contemporanea. Quest’anno abbiamo visto in pochi mesi “The Post” e “Ready Player One”, mentre ormai 25 anni fa potemmo gustarci due autentici capolavori: “Schindler’s List”, per il quale vinse il premio Oscar, e “Jurassic Park” con cui riscrisse in parte la storia della fantascienza.

In occasione del Tribeca Film Festival di cui è stato ospite il grande regista ha parlato proprio delle difficoltà affrontate nel girare contemporaneamente le due opere come riporta Indie Wire. Da una parte la Polonia con una storia che sentiva tremendamente vicina, dall’alta l’ultima parte di un lavoro a cui teneva tantissimo:

“Quando finalmente iniziai a girare Schindler’s List in Polonia, ricordo che dovevo tornare velocemente a casa due o tre volte per potermi collegare con la California ed approvare il lavoro che stavano portando avanti in Jurassic Park con il T-Rex. Ero molto nervoso, dovevo passare da un lavoro emotivamente molto pesante come  Schindler’s List a dei dinosauri che inseguivano Jeep. Ricordo che non facevo che manifestare il mio stato d’animo furioso per la situazione”.

Steven Spielberg poi ha ricordato come nessuno del cast di Schindler’s List volle festeggiare quel meritatissimo premio Oscar, in particolare il produttore Branko Lustig:

“Non festeggiammo, non me la sentii di fare festa per il film. L’impatto che la realizzazione di Schindler’s List ebbe su tutti noi ci portò via la voglia di festeggiare. Fu meraviglioso vincere, ma allo stesso tempo mi ricordo quanto fu toccante quando Branko Lustig, il nostro produttore, rivelò a tutti di essere stato ad Auschwitz. Aveva ancora il numero marchiato sul braccio”.


Steven Spielberg ebbe un rapporto speciale con Robin Williams, che scelse personalmente come suo Peter Pan in “Hook”. Il compianto attore riuscì a rendere meno stressanti e dure quelle settimane di doppio lavoro tramite degli sketch di stand-up comedy:

“Robin sapeva cosa stavo passato, una volta alla settimana mi chiamava e si sbizzarriva in 15 minuti di stand-up comedy al telefono. Io non facevo che ridere in maniera isterica, d’altronde avevo davvero molta tensione da scaricare”.

Un momento davvero emozionante il ricordo di Robin Williams, con forse il rimpianto per Steven Spielberg di averlo potuto utilizzare così poco sul set. Al momento Ready Player One è al quinto posto dei migliori esordi di Steven Spielberg, che ha iniziato proprio a New York i casting per West Side Story che potrebbe essere girato subito dopo Indiana Jones 5 (o anche prima).

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