Ma cosa ci dice il cervello: Paola Cortellesi e il cast “Raccontiamo storie di tutti i giorni”

L’atteso ritorno di Paola Cortellesi per la regia di Riccardo Milani in “Ma che ci dice il cervello”, ecco il nostro incontro con la coppia e il cast.

Grazie a “Come un gatto in tangenziale” si sono aggiudicati il biglietto d’oro trascinando il pubblico italiano nelle sale e convincendo la critica in toto, ora la coppia sul lavoro e nella vita Paola Cortellesi – Riccardo Milani ci riprova. Il loro nuovo “Ma cosa ci dice il cervello” è una commedia che racconta vizi e virtù degli italiani, mettendo al centro della scena una Paola Cortellesi in versione Tom Cruise capace di essere una perfetta agente segreta in incognito.

Nel ricco cast che dà la caccia al pluricercato Tomas Arana ci sono anche l’ex marito Giampaolo Morelli, una mamma molto sprint Carla Signoris, e i fantastici 5 compagni di classe ritrovati dopo tanti anni: Paola Cortellesi infatti si divertirà e riscoprirà la “voglia di vivere davvero” grazie ai vecchi amici interpretati da Stefano Fresi, Claudia Pandolfi, Vinicio Marchioni e Lucia Mascino. Presenti anche nel ruolo dei classici maleducati italiani Ricky Memphis, Paola Minaccioni e Alessandro Roja.

Il primo a prendere la parola è il padrone di casa Riccardo Milani, che racconta come questo film sia stato una vera e propria scoperta per la sua attualità:

Mentre scrivevamo il film purtroppo ci imbattevamo in episodi quotidiani che si riallacciavano alla nostra storia. In questo paese c’è poco con cui divertirsi e riallacciarsi. Su questo ci siamo interrogati prima e poi con impegno produttivo importante abbiamo raccontato questa storia”.

Il regista e sceneggiatore poi continua spiegando come un film abbia il dovere di non prendersi troppo sul serio e che purtroppo la maleducazione è in ogni ceto sociale:

Penso che un film non si debba assumere troppo responsabilità, l’ignoranza è un problema e la convivenza in generale anche. Penso che di fondo ci sia l’affetto per questo paese. La trasversalità esiste e non è il ceto sociale a fare la differenza. La scena in cui Stefano Fresi è stato colpito da un alunno è stata seguita da un grande gelo. Li abbiamo spinto perché volevamo dare un messaggio che è arrivato”.

Paola Cortellesi invece si sofferma su un altro aspetto della pellicola:

“La maleducazione non ha ceto sociale, abbiamo voluto raccontarla divertendo con il nostro umorismo. Ci sono tanti fatti di cronaca che riguardano mestieri molto importanti come i professori trattati senza la giusta considerazione dalla società”.

L’attrice protagonista spiega che è stato difficile affrontare il film e c’è stato un lavoro di ricerca:

Abbiamo pensato alle donne per il ruolo di Giovanna ascoltando anche persone che fanno questo mestiere. Ci hanno spiegato le difficoltà di dover fare un lavoro del genere, loro hanno un senso etico talmente profondo  e che difendono il paese senza ricevere mai una pacca sulla spalla. Noi vogliamo bene al paese, facciamo un altro mestiere non così fondamentale però questo è un punto saldo del racconto. Ho fatto due mesi di allenamento insieme allo stunt coordinatore e mi ha insegnato a fare tante cose delle scene di azione in cui mi sono impegnata. I salti, le capovolte mi ha reso molto contenta la preparazione fisica. Ho dovuto interpretare tanti personaggi in uno e questo è stato possibile anche grazie al grandissimo lavoro ai costumi e al trucco”.

Stefano Fresi deve lasciare subito l’incontro a causa di un impegno sul set e lo fa con il consueto umorismo:

Credo che il ministero stia aggiungendo un corso di autodifesa alla fine della laurea. Ho visto una volta un attore andare via all’inizio di una conferenza stampa per maleducazione (grandi risate dato che è lui che ci saluta ndr). Se mi stroncate magari lavoro meno e resto di più la prossima volta, scusate”.

Lucia Mascino ricorda con piacere le riprese in Spagna:

Sul set siamo stati molto bene, abbiamo fatto un bel giro a Siviglia. È un bel sogno avere un’amica Giovanna che è un misto tra Wonder Woman e Zorro e risolve i problemi. Tutto cambia e cambiano anche usi e costumi delle persone”.

Carla Signoris diverte moltissimo nei panni di una mamma e nonna particolarmente appariscente:

Nel film sono la mamma di Paola. Mi hanno dovuto invecchiare parecchio perché siamo quasi coetanee (risate ndr). Una volta tanto posso dire di aver partorito Rambo”.

Remo Girone è invece il capo di Paola Cortellesi nei Servizi Segreti:

Trovo che questo film viene da una tradizione antica della commedia italiana, è un film che ridendo castiga i costumi e i trucchi degli italiani. È la seconda volta che lavoro con Riccardo e trovo che sia un film pieno d’amore. Mi ha fatto ridere e commosso dato che c’è grande amore per l’umanità. Alla fine penso che sia una cosa che funziona così i servizi segreti, risolvono tanti problemi e non lo sa nessuno. Credo che ci sia stato un lavoro di documentazione, a loro interessa la non notizia”.

Ricky Memphis è uno dei cafoni del gruppo:

Riccardo mi ha scelto perché mi ha visto dare una capocciata ad un vigile urbano (risate ndr). Un piccolo ruolo che mi ha divertito moltissimo. Il film mi è piaciuto veramente tanto, una commedia esilarante e amara”.

Vinicio Marchioni fa parte dei fantastici cinque amici del liceo:

“Un onore prendere una capocciata da Ricky (i loro personaggi si scontrano nel film ndr). Un film che mi ha divertito, è un onore partecipare ad un film con Riccardo e Paola perché sono strettamente collegati con la realtà e oggi sono la marcia in più per riconquistare il nostro pubblico. Ci siamo divertiti tanto lavorando con un gruppo di attori incredibili”.

Paola Minaccioni è protagonista in un ruolo davvero cattivello, oltre che molto cafone ma alla fine c’è una piccola redenzione:

“Io mi sono molto avvicinata alla signora Ruggero, penso che la maleducazione non esiste ed è un problema nostro. Io c’ho due occhi davanti e due de dietro quindi a me non me freghi. Non mi capita spesso di ridere così tanto da non finire la scena, credo che ora mi farò un tatuaggio (la sua coatta nel film ne è piena, risate ndr)”.

Giampaolo Morelli ha un piccolo ruolo, ma è potuto salire su un caccia militare:

“Sono l’unico con cui Paola si può confidare nel film e che la riporta alla realtà. Sono contento di aver girato con i colleghi e non è stato facile sedermi in quel jet. Riccardo mi aveva detto di accendere il motore ma sono arrivati i militari, è stato difficile portare la scena a casa”.

Claudia Pandolfi è una divertentissima hostess, nonché migliore amica della protagonista :

“Tamara non fuma spinelli , lei non si droga perché fa la hostess…ma chi lo sa se è vero. Io amo Riccardo Milani (scherza con Paola che è la compagna del regista ndr), ma i suoi set sono molto duri, lui è il primo che mi ha fatto recitare nella mia vita. Paola la amo profondamente e stimo tantissimo, lavorare con loro è stata un’occasione incredibile. Tamara è divertente e i fantastici cinque erano un gruppo affiatato”.

Paola Cortellesi chiude poi parlando delle aspettative di “Ma che ci dice il cervello” al box-Office e di come forse si sta avvicinando il debutto alla regia:

“C’e l’impegno di tutti, in una squadra c’è il centravanti ma anche gli altri fanno il loro per portare a casa il film. Capitanati da Riccardo vogliamo raccontare storie attuali che facciamo sempre con il nostro registro io sono solo una giocatrice della squadra. Se andrà bene sarà un successo di tutti, come se va male non sarà colpa solo mia. Va bene aver fatto dei risultati prima, ma speriamo che gli spettatori apprezzino questa storia e ci si rispecchino. La regia è un qualcosa che sento di poter fare e ho il desiderio di fare, ma essendo femmina rifletto molto prima di agire per cui saprò quando arriverà il momento giusto”.

L’appuntamento con “Ma che ti dice il cervello” è dal 18 aprile nei cinema con Vision Distribution in ben 600 schermi.

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