Leiji Matsumoto: “Sono pronto ad andare nello spazio !”, da Lucca Comics l’incontro del secolo con Umberto Guidoni

08/11/2018 di Redazione

La chiesa di S.Francesco gremita in ogni ordine di posti durante l’incontro.
Mi hanno sempre colpito le immagini come quella dell’Alkadia che solca le stelle, lei vorrebbe andare realmente nello spazio?
Leiji Matsumoto: “Si, mi piacerebbe andare, anzi  il mio obiettivo è proprio andare su Marte. Voglio vederlo con i miei occhi perché non ho intenzione di mollare di un centimetro finché non lo farò. Ho volato ad alta quota, ma non mi basta. Voglio andare nello spazio, già in Giappone si parlava di viaggi nello spazio. Non mi interessa se non torno, io collaboro con agenzie spaziali e me lo hanno promesso per cui lo farò !”
A questo punto dobbiamo ammettere che è esploso un applauso , Umberto Guidoni e Licia Troisi si si sono guardati tra il serio e il divertito, ma il maestro era più deciso che mai nella sua affermazione, ricevendo il plauso di tutti.
Qual è il ricordo più bello dello spazio?
Umberto Guidoni: “La vista della terra, non intera come dalla luna ma sufficiente per vederne la curvatura e le immagini dei film di fantascienza. Vista da lì è ancora più bella perché riesci a cogliere ogni sfumatura dei colori. La cosa che colpisce è che guardando la terra da 400 km di distanza non vedi le costruzioni dell’uomo, neppure la muraglia cinese. Se ti allontani di poco sparisce la dimensione dell’uomo, di notte si vedono le luci delle città,  ma di giorno è come se tagliassi il cordone ombelicale con l’umanità. Questo è solo il primo passo, pensiamo alle energie rinnovabili che abbiamo iniziato ad utilizzare nello spazio e che oggi servono per costruire le macchine a idrogeno. Credo però che la cosa più importante sia come abbiamo imparato a guardare la nostra terra, l’immagine dall’Apollo ha cambiato tutto. Il nostro pianeta è bellissimo e raro, unico nel sistema solare e dobbiamo capire quanto è prezioso.”
Ma cosa possiamo aspettarci nel prossimo futuro con le missioni spaziali ?
Umberto Guidoni: “Quando guardi allo spazio non puoi non avere fantasia. Il primo sbarco sulla Luna è stato  un viaggio rapidissimo solo tre giorni per arrivare, si pensava di  andare su Marte  già all’inizio degli anni ‘80. Abbiamo avuto una disillusione è un ambiente alieno, però ci sono state tante altre possibilità,  una sorpresa come internet che nessuno avrebbe mai immaginato. Facciamo uno sforzo di immaginazione e credo che andremo ancora più avanti nei prossimi 30-40 anni. Andremo su Marte, non so dirvi il giorno ma ci andremo e quegli uomini sono già nati. Non possiamo però immaginare il passo successivo, immaginiamo che ci sia altro con altre terre abitabili quindi possiamo aspettarci simili condizioni. Abbiamo inventato l’idea della zona abitale, ma in questo ambiente ci siamo noi Marte la terra e venere di cui solo il nostro abitabile quindi non è così facile andare oltre. Dovremo reinventare il concetto di viaggio, non sarà più di andata e ritorno. Temo che per lo spazio torneremo a fare viaggi di sola andata perché chi partirà non tornerà più indietro con navi delle dimensioni della fantascienza. Un’idea per certi versi scoraggiante, ma per altri affascinante con l’uomo esploratore del futuro con nuove frontiere. I viaggi turistici sono invece più vicini, per chi se li potrà permettere”
Leiji Matsumoto: “Io vorrei andare nello spazio, è il mio sogno. Per andarci però sarà importante che prima di andarci si protegga il nostro pianeta. Se non proteggiamo il nostro pianeta non arriveremo mai negli altri. Quindi siamo nati qui, però le persone da sempre guardano le stelle e andare lontano è un loro obiettivo. Abbiamo geni di altri pianeti magari, forse non siamo davvero nati qui noi umani. La cosa più vicina nello spazio per me  è stato mandare dei campioni delle unghie della mia mano nello spazio. Quindi una parte di me c’è già andata, ora vorrei andarci di persona. Il messaggio che voglio darvi però è prima di  proteggere la nostra terra, è quello che cerco di dire anche attraverso le mie storie. Tutto parte dalla terra, è nel dna che abbiamo dentro di noi lo spazio. Io mi impegnerò a scrivere ancora grandi storie, spero che abbiate la coscienza di restare uniti senza razza e religione per proteggere il futuro che ci porterà nello spazio. Andare nello spazio è un viaggio senza una fine”.
Un lunghissimo applauso è seguito all’ultimo intervento del maestro che poi ha firmato alcune copie del suo portfolio destinato ai pochi fortunati estratti con in un apposito concorso, ma non ha resistito all’idea di autografare una bandiera dei pirati con il Jolly Roger, dove una fortunata ragazza, quasi in lacrime dalla gioia ha potuto portare a casa il suo trofeo.
Senza dubbio attendiamo ora con ansia i prossimi equipaggi delle missioni spaziali, siamo certi che Umberto Guidoni spenderà parte delle sue conoscenze per cercare di mandare il maestro nello spazio, e crediamo che sarebbe il comandante perfetto come il suo eroe Juzo Okita, noto da noi come il capitano Avatar che comandava la leggendaria Corazzata Spaziale Yamato, per guidare la prossima missione spaziale verso il pianeta rosso, diciamo che possiamo metterci la sua firma sopra !
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