A un metro da te: Recensione di un amore oltre la malattia e le distanze
21/03/2019 di Thomas Cardinali
A un metro da te è il classico teen drama romantico alla Colpa delle Stelle che basa la sua forza sui due protagonisti principali interpretati da Haley Lu Richardson e Cole Sprouse.
Il binomio malattia e amore adolescenziale inaugurato da Colpa delle Stelle trova nuova linfa nel film “A un metro da te”, con questa volta protagonista la fibrosi cistica e non più il cancro. Will e Stella sono due ragazzi normali, la cui vita però è stata sconvolta fin dalla nascita da una malattia ancora oggi terribile che non permette di vivere le giornate pienamente. Non lo permette soprattutto a quei ragazzi che la hanno entrambi e che devono mantenere una semplice regola: mai a meno di 2 metri di distanza. Una regola che Will e Stella dovranno sfidare e stravolgere perché a volte i sentimenti vanno oltre la paura della morte.
A volte gli amori più grandi sono quelli che non iniziano con un colpo di fulmine. In “A un metro da te” di Justin Baldoni, due adolescenti affrontano gli ostacoli più folli per innamorarsi – non possono nemmeno sfiorarsi, e di certo non possono baciarsi, devono evitare a tutti i costi di avvicinarsi troppo. Il fato di Stella e Will potrebbe sembrare avverso. Tuttavia, nulla può impedir loro di trovare il coraggio, la forza e il puro brivido di essere vivi l’uno nell’altro. Non rinunciando al voler stare insieme, Stella e Will sfidano l’impossibile distanza tra loro, alla ricerca di un legame e della speranza. Haley Lu Richardson (17 anni e come uscirne vivi) e Cole Sprouse (Riverdale) portano in vita la storia d’amore dei due protagonisti che va contro la malattia e la distanza.
Il segreto in “A un metro da te” è proprio nella scrittura molto empatica è davvero commovente, anche grazie alla prova dei due protagonisti. Probabilmente il problema principale è nella parte finale dove la credibilità che era stata pienamente abbracciata viene meno. Il film dunque ha il grosso difetto di non mantenere le premesse della prima ora, anzi sembra quasi perdere il filo del discorso. Nonostante questo però l’esempio di Stella è così puro, così bello che sicuramente anche un pubblico maschile di teenager riuscirà ad apprezzare questa nuova coppia che farà consumare i fazzoletti. Il vero limite é che la mancanza di scelte originali o sorprendenti nei momenti di svolta della narrazione non permette ad “A un metro da te” di conquistare un pubblico più ampio e di un’altra fascia d’età.
“A un metro da te” ha davvero tanti messaggi, dal valore per la lotta in qualcosa in cui crediamo fino ad arrivare soprattutto alla riscoperta dei piccoli gesti, i particolari che forse troppo spesso diamo per scontati nella nostra vita e che magari non lo saranno più. Ecco rispetto magari al recente “Il sole a mezzanotte” il segreto di questo nuovo teen drama è riuscire a regalare momenti di vera riflessione sui veri problemi e le vere sfide difficili da affrontare.