La polemica su Simone Biles scelta come atleta dell’anno dal Time

Ci sono due fazioni ben divise sui social e tutte e due si legano alla motivazione che ha spinto il Time a scegliere Simone Biles come atleta dell'anno

10/12/2021 di Ilaria Roncone

Simone Biles è l’atleta dell’anno per il Time. Nell’articolo che spiega il perché di questa scelta e della copertina che le viene dedicata il messaggio è chiaro: «Con gli occhi del mondo puntati su di sé, a fatto il passo straordinario di dire basta». Durante i giochi di Tokyo a Simone Biles – tra le critiche di molti media – è stato riconosciuto il grande merito di aver portato alla luce un aspetto dello sport agonistico ad alti livelli di cui non si parla abbastanza: la salute mentale di chi deve dare sempre il massimo. Biles ha scelto, nel pieno delle gare, di non salire sulla pedana e ha motivato il suo ritiro parlando di «demoni interiori» e di disturbi d’ansia che l’avevano portata a vivere improvvisi blocchi mentali che le facevano perdere l’orientamento mentre faceva gli esercizi. La scelta, nonostante fossero in corso le Olimpiadi, è stata quella di concentrarsi «sulla salute mentale e il benessere».

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Le polemiche per la scelta del Time Simone Biles atleta dell’anno

All’epoca molti media l’hanno attaccata, oggi il Time la premia. Non senza polemiche, ovviamente. A partire dall’annuncio del Time sui social fino ad arrivare ai commenti della notizia data dalle principali testate italiane, i social – come sempre accade – si sono spaccati e polarizzati rispetto a questa scelta.

I due schieramenti sono, da un lato, coloro che ritengono che il titolo di atleta dell’anno non possa essere dato a chi non ha nemmeno gareggiato; dall’altro lato troviamo chi, guardando in maniera più ampia la questione – proprio come ha scelto di fare il Time – concorda con il riconoscimento che le è stato assegnato perché, nel mondo dello sport, ha avuto il coraggio di fare qualcosa che nessuno aveva mai fatto rompendo un tabù a favore di tutti i colleghi agonisti nel mondo.

Le allusioni all’inclusione a tutti i costi

Passando al panorama italiano, non sono mancati commenti polarizzati in queste due stesse direzioni.

Non mancano nemmeno gli avvelenatori di pozzi, quelli che lanciano il sasso e ritirano la mano (ovvero che scrivono in forma anonima), che sottolineano come la scelta del Time sia stata fatta esclusivamente perché l’atleta in questione è «nera» e «instabile mentalmente». L’anno scorso il celebre titolo è stato assegnato a LeBron James.

(Immagine copertina: foto IPP/zumapress)

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