Il saggio Telegraph sul doping della 4×100 britannica: «Se hai le piastrelle in vetro, non lanciare sassi ai vicini»

I sospetti della stampa britannica sulla velocità italiana nell'atletica si sono rivelati un boomerang

13/08/2021 di Gianmichele Laino

Il Telegraph, uno dei più prestigiosi quotidiani britannici, è stato l’unico organo di stampa a fare autocritica rispetto a tutti i sospetti riversati da diversi network d’oltre Manica sugli italiani della velocità, da Marcell Jacobs agli atleti della 4×100 olimpica. Ha utilizzato, tra l’altro, un proverbio popolare per descrivere la situazione all’indomani della conquista dell’oro da parte dell’atleta italiano e della staffetta azzurra: «Se hai le piastrelle in vetro, non lanciare sassi al vicino». Analisi perfetta: i quotidiani britannici, ma anche qualcuno oltre oceano, avevano iniziato a seminare dubbi sulle performance di Marcell Jacobs, capace di abbassare il record italiano per tre volte consecutive nel giro di due giorni. L’eco si era avvertita anche sulla staffetta 4×100 dove proprio i britannici erano arrivati secondi, a un centesimo dal musetto di Filippo Tortu, che ha sorpassato Nathaneel Mitchell-Blake proprio sulla linea del traguardo.

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Telegraph e doping della staffetta 4×100 britannica

Invece, nella giornata di ieri, è arrivata la sospensione proprio della squadra britannica (e della sua medaglia d’argento) a causa di una violazione dei protocolli antidoping di un atleta della 4×100, CJ Ujah. Le norme del comitato olimpico internazionale parlano chiaro (e il precedente della Jamaica di Usain Bolt lo conferma): la positività o la violazione delle norme antidoping di un solo atleta basta per revocare la medaglia all’intera squadra. Per questo il Telegraph ha fatto autocritica rispetto a come la stampa britannica abbia affrontato la notizia della vittoria dell’oro da parte dell’Italia.

E ancora una volta, la scena se la prende Giovanni Malagò:

«Giovanni Malagò, presidente del Comitato olimpico del suo Paese, deve essere tentato di urlare dai tetti, ora che CJ Ujah è risultato positivo a due sostanze vietate. A Tokyo aveva descritto i dubbi britannici su Marcell Jacobs, campione a sorpresa sui 100 metri, come “imbarazzanti e sgradevoli”. Una settimana dopo, scopre che il leader del quartetto britannico della staffetta sprint è al centro di una retata per doping. Per i vincitori, l’ironia è deliziosa».

La rivincita se l’è presa anche Marcell Jacobs che, questa mattina, nel corso del programma Unomattina ha dichiarato: «Le accuse e i dubbi su di me non mi hanno toccato perché so tutti i sacrifici che ho fatto. Credo però che qualcuno dovrebbe guardare quello che hanno in casa prima di attaccare. Pochi giorni fa dicevano tante cose su di me, mentre ora l’accusa è per uno staffettista britannico». Almeno il Telegraph, però, ha avuto l’onestà intellettuale di riconoscere l’errore fatto dai colleghi.

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