Il ban di Facebook al Signor Distruggere dopo un post sulla Corea del Nord

Segnalazioni in massa, ban di 24 ore per aver violato gli standard della comunità. Facebook sostiene che, a causa del Covid, la riduzione del personale non permette un secondo check

17/10/2021 di Redazione

La Corea del Nord non potrà fermare tutto questo, cantava Tommaso Paradiso. E invece, basta un post sulla Corea del Nord per imporre un ban di 24 ore a una delle pagine Facebook che più ha caratterizzato, negli ultimi anni, il mondo del costume social degli italiani. Il Signor Distruggere si è visto bloccare per 24 ore le interazioni sulla propria pagina perché il post violerebbe gli standard della community. Contenuti violenti? Immagini non appropriate? Un video fake? Niente di tutto questo: una riflessione sulla Corea del Nord, partendo da alcuni fotogrammi di un video di un ragazzo italiano che, nel 2017, aveva visitato il Paese.

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Signor Distruggere bannato su Facebook, cosa è successo

Nel post (riportato anche in un lungo thread di Twitter, social network che invece non ha preso alcun provvedimento in proposito) si parlava del sistema scolastico della Corea del Nord, con materie e contenuti imposti dalla dittatura che guida il Paese, del rammarico che si prova pensando a bambini, giovani e adulti che, in gran parte, non sono consapevoli di quanto accade al di fuori dei confini del Paese. La riflessione si chiudeva così: «Per questo quando sento gli idi0ti parlare qui di dittatura mi viene voglia di prenderli a sediate». 

Il post, evidentemente, è stato segnalato in massa. La conseguenza è che l’algoritmo di Facebook ha riconosciuto in questa marea di segnalazioni un campanello d’allarme, ha fatto scattare il ban per violazione degli standard della community (da quando in qua criticare una dittatura rappresenta una violazione degli standard?) e ha anche rinunciato a un secondo check dello stesso contenuto perché – come riportato dal Signor Distruggere in un commento alla vicenda su Twitter – «per via del covid abbiamo ridotto il personale e non possiamo verificarlo di nuovo».

L’opinione di Vincenzo Maisto e la moderazione di Facebook

Giornalettismo, questa mattina, è riuscito a raggiungere Il Signor Distruggere per un commento alla vicenda: «La cosa più inverosimile di questa storia non è l’algoritmo che ti punisce in base al numero di segnalazioni, ma la giustificazione che Facebook dà agli utenti che richiedono una seconda verifica del post oscurato – ha detto Il Signor Distruggere, al secolo Vincenzo Maisto -. Appellarsi alla riduzione di personale causa covid, dopo quasi due anni dall’inizio della pandemia, per un lavoro che può essere tranquillamente fatto da casa dietro al proprio computer, è un’idiozia. Facebook ha trovato un modo per giustificare quella che già prima era un’inefficienza, ma la riduzione di personale è una scusa che può adottare una miniera, non chi in un ufficio deve solo stare dietro a un computer».

Una situazione paradossale, dunque. I creators sono una risorsa per Facebook: le interazioni che generano, i contenuti che vengono visualizzati dagli utenti del social network, le connessioni che si vengono a creare rappresentano l’essenza stessa della piattaforma. È paradossale che, in queste circostanze, i creators – che utilizzano Facebook come uno strumento di lavoro – non siano tutelati. La vicenda capitata al Signor Distruggere fa ancora più riflettere se si legge alla luce di quanto rivelato nelle scorse settimane dal Wall Street Journal in merito ad alcune prassi di moderazione del social network e alla white list del sistema XCheck che permetterebbe a personalità note di beneficiare di un trattamento di favore nelle dinamiche di moderazione (sia a livello di contenuti, sia a livello di eventuali penalizzazioni).

La domanda che ci facciamo è: Facebook rappresenta ancora una piattaforma dove è possibile far crescere i propri progetti editoriali, senza inconvenienti dettati da cambiamenti di algoritmi o da standard di moderazione basati su fattori incontrollabili dai creators (come la segnalazione in massa degli utenti dettata solo dalla logica della coalizione arbitraria contro un singolo)?

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