L’ultima “genialata” dei no-green pass: segnalare Verifica C19 negli app store perché discriminatoria

Il video-tutorial per eseguire l'azione è stato diffuso in diversi canali Telegram

04/11/2021 di Gianmichele Laino

Nelle chat dei no-green pass – e in modo particolare nel canale Telegram No Green Pass – Adesso Basta – è in corso una sorta di protesta e di boicottaggio. Una volta queste cose si facevano nei negozi fisici (ad esempio, non si acquistavano prodotti di una specifica marca per protesta nei confronti di uno o più atteggiamenti tenuti da quella specifica azienda), adesso si fanno negli app store. In modo particolare, l’obiettivo dei no-green pass (frutto di una serie di suggestioni e di bufale, di cui vi abbiamo già parlato) è quello di segnalare in massa l’app Verifica C19 (quella utilizzata da esercenti e datori di lavoro per controllare i green pass di avventori e dipendenti) perché discriminatoria.

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Segnalare app Verifica C19, l’obiettivo dei no-green pass

«Oggi vi farò vedere – dice la persona che sta girando il video – come segnalare l’app Verifica C19». Le operazioni vengono effettuate da un dispositivo Android: la persona in questione entra nel Play Store, ricerca l’app Verifica C19 (nel video dice di non scaricarla, ma nel suo smartphone – dal momento che le icone danno la possibilità di aprire l’app o di disinstallarla – Verifica C19 è evidentemente già installata – LOL), va nell’hamburgerino in alto a destra e invita le persone a segnalare l’app come inappropriata.

La segnalazione delle app è uno strumento messo a disposizione dagli store dei vari sistemi operativi, in modo tale da permettere all’utente un controllo ex post rispetto a quello già effettuato dallo store online per permettere alla app di poter utilizzare la sua vetrina espositiva per poter essere diffusa al grande pubblico. Anche le segnalazioni stesse vengono successivamente verificate dal team di supporto dello store, dunque è verosimile che un’azione di segnalazione – sebbene di massa – non porti ad alcun risultato, dal momento che l’app Verifica C19 è istituzionale ed è già stata vidimata a tutti i livelli.

La motivazione che l’uomo del tutorial – che ha diffuso il video nella chat Telegram dove si riuniscono i no green pass – ha addotto per la segnalazione è che «l’app ha un contenuto discriminatorio». Come vi abbiamo già spiegato, è una narrazione diffusa tra i no-green pass e i no-vax quella che la certificazione verde possa essere discriminatoria nei confronti di chi il green pass non ce l’ha. Di solito, citano un fantomatico art. 36 del regolamento UE sul green pass (che non è altro che un considerando non vincolante, che invita soltanto il legislatore a tener conto del contesto di applicazione della norma che vara il green pass). Occorre sottolineare che qualche giorno fa la Corte di Giustizia dell’UE ha emesso una ordinanza in base alla quale il green pass non risulta in alcun modo discriminatorio: la decisione è arrivata dopo il ricorso presentato da alcuni cittadini europei.

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