Le app per la scansione del green pass che ti dicono anche quanti tamponi hai effettuato

Il Garante ha messo in guardia tutti gli utenti dallo scaricare queste applicazioni

02/11/2021 di Gianmichele Laino

C’è una e una sola app ufficiale per la scansione del green pass. Si chiama Verifica C19 ed è quella che è stata messa a disposizione di tutti gli esercizi commerciali e di tutti i datori di lavoro per verificare la corretta certificazione verde di lavoratori di ogni livello, avventori in ristoranti e partecipanti a qualsiasi evento pubblico. Per questo il Garante della Privacy ha messo in guardia – e ha contestualmente avviato un’indagine – su ogni tipo di app di scansione pirata in circolazione negli store più o meno ufficiali. Alcune di queste, stando all’autorità, vanno ben oltre l’indicazione di nome, cognome e data di nascita messa a disposizione da Verifica C19: alcune sono in grado di dire quante dosi di vaccino sono state somministrate e persino il numero di tamponi a cui il possessore della certificazione si è sottoposto.

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Scansione del green pass, l’indagine aperta dal Garante

Nei giorni scorsi, quando c’è stato timore fondato di furti delle chiavi per l’emissione del green pass – con il conseguente risultato della messa in circolazione di certificazioni che venivano riconosciute come valide da app istituzionali come Verifica C19 – c’è stato un proliferare sui social network di verifiche effettuate anche con altri strumenti di scansione. Questo ha fatto scattare l’allarme del Garante, che ha avviato una indagine per verificare la legittimità di questi strumenti.

In effetti, al di là delle indicazioni sui nominativi e sulle date di nascita dei possessori del green pass, il fatto che alcune di queste app pirata possano indicare anche il numero delle dosi e dei tamponi effettuati entra in un campo minato che potrebbe diventare ingestibile se perfezionato ulteriormente. Senza contare, poi, che alcune tipologie di app – per il loro utilizzo – richiedono addirittura una registrazione, con cessione di dati a terzi dell’utente che effettua il download sul proprio dispositivo. Una vera e propria bomba a orologeria.

Secondo il Garante, queste app «trattano dati in violazione delle disposizioni di legge, le quali stabiliscono che è l’App VerificaC19, rilasciata del Ministero della Salute, l’unico strumento di verifica delle certificazioni verdi utilizzabile per garantire la privacy delle persone». Sull’Apple store, ad esempio, ci sono diverse app che permettono di aggiungere dati ulteriori rispetto a quelli desumibili dal solo uso di Verifica C19. Nell’app che abbiamo testato – ad esempio – si può risalire alla data di vaccinazione, al tipo di vaccino somministrato, al numero di dosi realizzate. Anche gli store ufficiali dei vari sistemi operativi dovrebbero prendere provvedimenti in proposito.

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