Scilipoti non ci sta e ricorda a Giorgia Meloni quando un suo voto le salvò la poltrona
11/09/2019 di Enzo Boldi
La misura è colma, anche per Domenico Scilipoti. Nel vasto vocabolario della politica italiana, il suo nome è diventato sinonimo di «tradimento» e quando se ne parla nelle piazze e nelle Aule parlamentari ecco che riprende a riecheggiare il suo nome, nonostante abbia abbandonato il ruolo da senatore della Repubblica italiana da anni. L’ultima persona ad averlo citato all’interno di Montecitorio è stata Giorgia Meloni nel suo discorso nel quale ha annunciato la sua non fiducia al governo Conte-2. Ma la storia politica della leader di Fratelli d’Italia, in realtà, deve molto proprio al tante volte additato Scilipoti.
Era il 2010, uno dei tanti anni di svolta di uno dei tanti governi Berlusconi. Giorgia Meloni era ministra per la Gioventù, ma all’epoca l’Esecutivo era a rischio per via delle scissioni interne e le spallate che arrivavano e si susseguivano quasi quotidianamente. E in quell’anno arrivò proprio un voto di Domenico Scilipoti a salvare il governo guidato da Silvio Berlusconi in cui la leader di Fratelli d’Italia aveva ottenuto la poltrona di capo del dicastero per le Politiche Giovanili.
Scilipoti rinfresca la memoria a Giorgia Meloni
«Giorgia Meloni mi paragona a Luigi Di Maio, ma è un’ingrata – ha detto Domenico Scilipoti in una sua dichiarazione ripresa dal quotidiano Il Tempo -. Nel 2010 il mio voto fu coerente e salvò il governo di cui la leader di Fratelli d’Italia era ministro». L’ex senatore, entrato a Palazzo Madama nel 2008 grazie ai voti raccolti con l’Italia dei Valori, optò per il sostegno al governo a trazione Forza Italia salvandolo dalla crisi annunciata per via della mancanza di una maggioranza parlamentare che si era dissolta nel corso del tempo.
Il sinonimo del trasformismo in politica
E da quel giorno, ed era proprio il 2010 a cui lo stesso Domenico Scilipoti Isgrò fa riferimento, il suo nome è diventato il sinonimo del trasformismo politico nel più negativo dei significati possibili: quello che rientra sotto il lemma ‘tradimento’. Il suo percorso politico è noto, ma forse l’ex senatore chiede solamente maggiore coerenza da chi lo cita a sproposito.
(foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI + Matteo Nardone/Pacific Press via ZUMA Wire)