Sanna Marin al festival rock, tutta questa esaltazione social e stampa è giustificata?

L'esaltazione a mezzo social e a mezzo stampa dell'abbigliamento di Sanna Marin, totalmente appropriato per un festival rock, deve spingere a una riflessione

11/07/2022 di Ilaria Roncone

Sanna Marin è premier finlandese dal 2019 e, a 34 anni, è diventata la più giovane leader di un paese di sempre in tutto il mondo, nota per le sue posizioni di sinistra e per essere stata cresciuta da due mamme. Non è la prima volta che la giovane donna finisce sui social e sui giornali per qualcosa che va al di là del suo operato politico e che, comunque, viene qualificata basandosi sul suo aspetto esteriore. Sanna Marin, in questo momento, è un trend social – uno di quelli che, se affrontato anche brevemente corredato con la fotografia da cui tutto è partito – genera click e interazioni a non finire. Risulta evidente, vista la grandissima quantità di commenti generata sotto lo scatto dell’account Instagram del Ruisrock Festival, che la foto Sanna Marin al festival rock sia diventata un trend in meno di 24 ore.

 

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Sanna Marin al festival rock diventa un trend

Si tratta della fotografia di una giovane donna di bell’aspetto vestita in maniera appropriata per l’occasione (festival rock a Turku) che finisce sulla bocca di tutti per le ragioni più ovvie: è donna, è premier, è bella. Non mancano commenti che esaltano il suo essere “cool” sia sotto l’immagine Instagram – sono molti i finlandesi che commentano e affermano di volerla come premier per sempre o, ancora, definendola «un’icona, una leggenda» – che sul Twitter italiano. Nessuno si sta risparmiando: da politici a giornalisti, passando per le persone comuni, tutti rilanciano lo scatto in bianco e nero della fotografa Janita Autio che vede come protagonista la premier finlandese.

Sui social e sui giornali si esalta il fatto che, vista la sua professione – ovviamente – siamo abituati a vederla in altre vesti. Alcune testate commentano le sue recenti scelte politiche (annessione alla Nato e questione dei diritti del popolo curdo sacrificati) mettendole in relazione anche con il suo abbigliamento e definendo Marin una donna «al governo, credibile, forte, coraggiosa» una di quelle donne «capaci di indossare in pubblico anche gli shorts, quando il contesto lo permette, senza perdere credibilità e autorevolezza».

E se a indossare gli short fosse stata Angela Merkel?

Viene spontanea questa domanda. Cosa sarebbe successo se a fare questa scelta fosse stata una donna più grande e con forme e presenza diverse rispetto a quelle di Sanna Marin? Il fulcro, ancora una volta, è commentare il look di Sanna Marin perché ha quell’aspetto. La politica avrà scelto di vestirsi con shorts, chiodo di pelle e anfibi (anche e probabilmente) per mostrare di essere una persona comune, vicina al popolo, così come molti altri politici (anche nostrani) possono aver fatto. E perché, ovviamente, nessuno andrebbe a un concerto in tailleur.

Tutta questa rilevanza in positivo viene data con commenti che si possono definire sessisti perché legano il suo essere “cool” (anche) all’essere una donna bella nel senso più classico del termine, con forme e viso regolari (il tipo di bellezza canonica che siamo – o, meglio, siamo stati – abituati a vedere su riviste e passerelle). Se a presentarsi in quel modo fosse stata una donna diversa, tutto questo “tripudio social” a cui stiamo assistendo avrebbe avuto connotati ben diversi che possiamo facilmente immaginare.

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