Perché Sandro Ruotolo è sotto scorta: «Quando mi dissero che Zagaria mi voleva squartare» | VIDEO

06/02/2019 di Redazione

Negli ultimi giorni, la scorta di Sandro Ruotolo è diventato un argomento rilevante nel dibattito politico. C’era l’intenzione da parte del ministero dell’Interno di tagliarla a partire dal 15 febbraio prossimo. Tuttavia, su questa decisione è stata fatta retromarcia, con grande sollievo per la libertà d’informazione e per il contributo che il giornalista campano ha dato alla lotta alla criminalità organizzata.

Perché Sandro Ruotolo è sotto scorta?

Ma perché Sandro Ruotolo è sotto scorta? Il giornalista lo ha spiegato nel 2015, nel corso della puntata conclusiva di Servizio Pubblico, andata in onda direttamente da largo Annigoni a Firenze. Per la trasmissione condotta da Michele Santoro, infatti, Ruotolo aveva condotto alcune inchieste sulla criminalità organizzata, intervistando direttamente Carmine Schiavone, una pedina importante negli affari economici del clan dei Casalesi. Il pentito aveva parlato di un terreno all’interno del quale, a 18 metri di profondità, erano state nascoste dei bidoni contenenti delle scorie nucleari.

Proprio in seguito a questa sua intervista, nonostante gli avvertimenti di Carmine Schiavone, qualche giorno dopo, Sandro Ruotolo ricevette una telefonata. In questa breve conversazione telefonica vennero riportate le parole di Michele Zagaria, capo dei Casalesi. Quest’ultimo era stato intercettato in carcere mentre diceva, a proposito di Ruotolo, «lo voglio squartato vivo». Morto, ucciso.

L’inchiesta di Ruotolo sul clan dei Casalesi

L’inchiesta di Servizio Pubblico ha seguito la pista dei rifiuti: proprio in quel terreno indicato da Schiavone, la forestale aveva effettuato degli scavi. La magistratura aveva finalmente preso la direzione che Ruotolo, con la sua inchiesta scomoda, aveva tracciato. E per la quale risultava scomodo al clan dei Casalesi.

Per questo motivo, dal momento che queste minacce non sono mai state ritirate, Sandro Ruotolo vive sotto scorta. E proprio per questo fatto sarebbe stata scellerata la decisione di far terminare il programma di protezione nei suoi confronti. Anche perché, Sandro Ruotolo vuole continuare a svolgere il suo lavoro correttamente, come ha sempre fatto.

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