Perché gli ‘errori’ di Sergio e Salvini non si possono paragonare
20/01/2020 di Enzo Boldi
Due errori simili, ma che hanno effetti non uguali. Matteo Salvini, nel corso della sua intervista a Non è L’Arena, su La7, ha detto che l’aver pubblicato quel video – sui suoi profili social – in cui si ironizzava sul discorso ‘impacciato’ di Sergio Echamanov durante il sit-in delle Sardine a San Pietro in Casale è stato un errore. Finalmente una precisa presa di posizione da parte del leader della Lega che, con la sua condivisione, aveva scatenato la classica gogna mediatica. Da errore a errore, come quello commesso dallo stesso Echamanov su cui è stata creata una letteratura anche sul suo (mai avvenuto) licenziamento.
LEGGI ANCHE > Il ragazzo delle sardine preso in giro da Salvini: «Sono un DSA e ne sono orgoglioso, questo è bullismo, lo querelo»
E la notizia, rivelatasi poi falsa, ha scatenato i quotidiani sovranisti che se la sono presi con la ‘bugia di Sergio’. Un estremo tentativo di salvare Matteo Salvini dalla pessima scelta di ironizzare – che sui social diventa un mero atto di bullismo – su un ragazzo DSA che aveva scelto la piazza delle Sardine per esporre – con toni garbati – il suo dissenso nei confronti della politiche della Lega. Insomma, il classico vedere la pagliuzza negli occhi altrui e non vedere la trave nei propri occhi.
Salvini e Sergio, due errori non paragonabili
Perché se la narrazione fatta sul presunto licenziamento di Sergio Echamanov per via degli attacchi subiti dai fan della Lega è stata un errore – come confermato anche da Cathy La Torre, legale del ragazzo -, non può certamente essere paragonabile al comportamento del segretario del Carroccio, non nuovo ad atteggiamenti di questo tipo sui propri canali social.
Questione di ruoli
Eppure si tenta di paragonare le due vicende, come per mettere alla pari due errori che – per ruolo – sono diametralmente diversi tra loro. Uno, Sergio Echamanov è un ragazzo. Una persona qualunque che non ricopre ruoli attivi nelle istituzioni ed era andato in piazza per manifestare – civilmente il suo dissenso. L’altro, Salvini, è un senatore, leader del principale partito di opposizione ed ex ministro. Una serie di circostanze che porta le due situazioni a non esser paragonabili. La sardina ha sbagliato, ma quel che ha fatto il leader dell Lega è di gran lunga più grave.
(foto di copertina: da profilo Twitter di Matteo Salvini)