Salvini vuole andare subito in Parlamento: «L’ho detto a Conte: non c’è più la maggioranza»

Se crisi sarà, sarà crisi parlamentare. Dalle parole di Matteo Salvini, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, emerge la volontà di sciogliere subito questa legislatura e di andare immediatamente alle urne. O, meglio, il prima possibile. Ecco le parole del ministro dell’Interno all’uscita da Palazzo Chigi: «L’ho ribadito oggi al Presidente Conte: andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori».

Salvini vuole gestire una crisi in Parlamento

Non preoccupano le vacanze, non preoccupa il periodo di pausa e di riflessione. Matteo Salvini vuole andare subito alle urne. «Non mi interessa delle vacanze – ha detto il ministro dell’Interno -: i parlamentari lavorino come stanno lavorando gli altri italiani».

I passaggi per gestire la crisi in Parlamento

Tuttavia, nelle sue parole c’è un passaggio chiave. Il ministro dell’Interno ha sottolineato come questa crisi debba essere gestita dal Parlamento che, al momento, è chiuso per le vacanze estive e deve essere riconvocato con urgenza (a questo proposito, Roberto Fico si è recato questo pomeriggio al Quirinale). Una crisi extraparlamentare come quella che si configurava questa mattina non sembrava possibile, visto che – nella storia della Repubblica – si era verificata una sola volta, nel 1998 con Romano Prodi. C’è bisogno dei tempi tecnici per indire una capigruppo nella prossima settimana e per sottoporsi al voto di fiducia nei giorni immediatamente successivi. Difficile che si arrivi a questo passaggio prima della settimana successiva a quella di Ferragosto.

Ma Salvini ha fretta, vuole a tutti i costi andare alle urne perché ritiene che questa maggioranza non esista più. «Inutile andare avanti a colpi di no e di litigi – ha detto -, come nelle ultime settimane, gli italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di ‘Signor No’».

FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI

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