Per Salvini i «bollettini di contagio sono terrorismo mediatico»

Comunicare ai cittadini i dati sul coronavirus quotidianamente sarebbe «terrorismo mediatico» secondo Matteo Salvini. Anche l’ex vice ministro dell’Interno è intervenuto nell’ambito del convegno in Senato dei “negazionisti del Covid” organizzato da Vittorio Sgarbi. Sin dall’ingresso con la polemica sui giornalisti – che secondo lui scelgono appositamente di pubblicare notizie false -, il leader del Carroccio ha fatto pesare la sua presenza tramite parole e tramite gesti, considerato che ha rifiutato di indossare la mascherina mentre era seduto in prima fila anche quando è stato invitato a farlo da un un funzionario del Senato.

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Salvini rifiuta di mettere la mascherina al convegno dei “negazionisti del Covid”

Tra chi l’ha definito preudo-scientifico e chi invece una libera espressione di pensiero, l’eventi “Covid-19 tra informazione, scienza e diritto” ha chiamato a raccolta una serie di politici, scienziati  e giornalisti. Matteo Salvini ha definito «la libertà di pensiero un bene a rischio», sottolineando come la comunicazione quotidiana dei dati coronavirus sarebbe da classificare come «terrorismo mediatico». Il leader della Lega si è rifiutato di indossare la mascherina non appena è arrivato al convegno nella sala della biblioteca del Senato: «Io non ce l’ho la mascherina, non me la metto», ha detto a chi gli chiedeva di rispettare le regole che vigono nel palazzo del potere. Un suo collaboratore gli ha fatto avere una mascherina tricolore a pochi minuti dalla richiesta ma Salvini ha comunque continuato a non portarla.

Salvini la butta sull’avere «un’idea diversa rispetto al mainstream»

Il convegno è stato messo su da Sgarbi con l’intenzione di domandare alle istituzioni di «ascoltare anche la voce di chi dice da settimane che in Italia il Covid non c’è più». Salvini ha affermato di partecipare poiché, a suo dire, «la  libertà di pensiero è il primo bene a rischio: c’è un fronte di chi ha un’idea diversa rispetto al mainstream». Affermando di non salutare con il gomito, Salvini ha chiamato in causa i processi e ha infine messo su la polemica sulle comunicazioni quotidiane dei dati coronavirus nel nostro paese: «I bollettini di contagio sono terrorismo mediatico».

 

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