La Digos nella casa di Bari dove era stato esibito lo striscione «Salvini bimbominkia»
14/09/2018 di Redazione
Misure di sicurezza ingenti, forse eccessive, per la presenza di Matteo Salvini a Bari nella giornata di ieri. Così, dopo le polemiche sull’utilizzo di troppi agenti di polizia per le continue uscite simil-elettorali dei vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, bisogna mettere a referto anche un episodio sgradevole che si è verificato proprio nel capoluogo pugliese.
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Lo striscione «Salvini Bimbominkia» e la perquisizione della Digos
In occasione della visita del ministro dell’Interno, infatti, era stato esibito uno striscione di protesta – da parte di una persona che aveva aderito al movimento Mai con Salvini – in cui si poteva leggere «Salvini Bimbominkia». Insomma, una sorta di sfottò per la continua presenza del leader della Lega sui social network e per il suo modo di comunicare, molto vicino alla sensibilità degli adolescenti di oggi.
Lo striscione non deve essere piaciuto alla Digos, che ha fatto irruzione all’interno dell’abitazione. A raccontare l’episodio, è stata una delle persone che in quella casa viveva insieme alla sua famiglia. Nalinda ha raccontato tutto in diretta Facebook: «Hanno citofonato di mattina presto – ha affermato – e in un primo momento non ho aperto. Poi, ho visto quattro agenti che hanno aperto con forza la porta del mio appartamento e che sono entrati all’interno: hanno fatto irruzione, li ho trovati letteralmente nelle stanze dei bambini».
«Salvini Bimbominkia», l’accusa nei confronti della donna che lo ha esibito
La donna ha fatto resistenza, chiedendo agli agenti un regolare mandato di perquisizione e chiamando il suo avvocato che ha avuto un confronto con uno degli ispettori della Digos. Le accuse per la donna, ora, sarebbero quelle di vilipendio a un’alta carica dello Stato. Il vilipendio, cioè, derivato dall’espressione «Bimbominkia» riportata sullo striscione.