Il M5S contro Salvini: «Ma quale Salva Roma. Con Virginia Raggi si risparmiano 2,5 miliardi»

23/04/2019 di Enzo Boldi

La capitale è diventata l’ago dello bilancia dei apporti tesi all’interno del governo. Nel mirino della Lega c’è il cosiddetto Salva Roma, quel provvedimento inserito all’interno del decreto crescita – di cui si discuterà quest’oggi in Consiglio dei Ministri – che aiuterebbe la città a ripianare buona parte dei debiti accumulati nel corso degli anni e delle amministrazioni che si sono susseguite al Campidoglio. Ma per il Movimento 5 Stelle la polemica mossa dal Carroccio e da Matteo Salvini è sterile perché, secondo loro, non è stato capito quanto scritto nel testo.

«Nessuna norma salva Raggi. Non esistono comuni di serie A e serie B. O si aiutano tutti i comuni e i sindaci in difficoltà o nessuno. La Lega non vota norme che creano disparità. Bene il decreto crescita con le misure per i risparmiatori truffati, per abbassare le tasse alle imprese, riduzione della burocrazia per gli enti territoriali», ha spiegato il Carroccio. Parole che sono sullo stesso tono di quelle utilizzate da Matteo Salvini che, da Pinzolo, aveva detto: «Se in tanti hanno dei problemi aiutiamo tutti quelli che hanno dei problemi. Non ci sono quelli più belli e quelli più brutti, anche perché a Roma mi sembra che ci sia un sindaco che non ha il controllo della città».

La Lega contro la norma salva Raggi

L’attacco, come ormai accade da diversi mesi a questa parte – dopo la ‘pace’ in seguito alla formazione di questo governo – è rivolto in primis a Virginia Raggi. Ma il Movimento 5 Stelle difende a spada tratta sia l’operato della sindaca, sia quanto scritto nel provvedimento inserito nel decreto crescita. «Sul cosiddetto salva Roma la Lega forse non ha capito di cosa si tratta, visto che parliamo della chiusura di un commissariamento a costo zero che permetterà ai romani di non pagare più gli interessi su un debito vecchio di 20 anni che creò proprio il centrodestra con Berlusconi al governo. Piuttosto la Lega pensi a Siri e alle indagini sui fondi che riguardano anche il loro tesoriere, invece di fare di tutto per nasconderlo».

Il M5S: non esiste alcun Salva Roma

Pietro Calabrese, consigliere M5S al comune di Roma, ha anzi spiegato che non esiste alcun decreto Salva Roma o Salva Raggi. Anzi. «Semmai, grazie alla sindaca si risparmiano 2,5 miliardi di euro, che vengono restituiti agli italiani. Soldi di interessi risparmiati sul debito commissariato nel 2008, che senza il nostro intervento per rinegoziarli avrebbero continuato ad andare alle banche, così come accaduto per 10 anni. Per essere ancora più chiari: se non ci fosse stata la Raggi non sarebbe intervenuto nessuno, avrebbero continuato come hanno sempre fatto. Ovviamente, fanno finta di non capire».

Gli stracci continuano a volare tra le due anime della maggioranza e ogni tema sembra esser buono per acuire le distanze e le differenze. Il tutto mosso da un comune denominatore: la campagna elettorale in vista del voto del 26 maggio per le Europee.

 

(foto di copertina: ANSA/FABIO FRUSTACI)

Share this article
TAGS